Cosa diremo agli angeli di Franco Stelzer

Cosa diremo agli angeli di Franco Stelzer è l’intreccio di due vite raccontare da un solo narratore, due quotidianità che scorrono in alternanza. La prima, di un doganiere aeroportuale, è reale mentre la seconda, di un viaggiatore, è immaginata prendendo spunto dai pochi dettagli che il passeggero, ogni settimana inconsapevolmente, offre al banco dei controlli. angel-2851607_960_720

Il doganiere senza nome racconta della sua vita modesta fatta di piccoli riti quotidiani. A termine turno pensa a quel che lo aspetta a casa: il cane Flick e un lavoro che, attraverso la fatica dello sforzo fisico, lo nobilita e lo affina.

Nel tempo libero infatti si dedica a piccone, badile e betoniera per ricavare nei sotterranei dell’abitazione una nuova stanza. Ed è soddisfatto, quando si accorge che le ore trascorse immerso in sudore e polvere sono quelle in cui non pensa e può dimenticarsi di ogni cosa.

Quando è in aeroporto invece guarda e immagina. Nel breve tempo in cui si svolge l’imbarco o sbarco dei passeggeri, attinge dalle persone durante il controllo documenti e l’ispezione del bagaglio. Cattura un’espressione del viso, il colore di un indumento o il modo di stare in coda e inizia a pensare ad ipotetiche storie di vite immaginate.

Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo in mano una storia. Ho tanto tempo. Siamo un piccolo aeroporto. I voli sono numerosi, ma non poi così frequenti. Io guardo dall’alba al tramonto. Spesso anche di notte. E immagino.

La sua attenzione si focalizza in particolare su un viaggiatore di buon gusto e dai tratti gentili che ogni settimana viene da un paese lontano e, dopo un volo di tre ore, porge documenti e valigia con l’aria più tranquilla del mondo. Le porte oltre cui si intravede chi aspetta i passeggeri all’uscita sono la soglia di quel che il doganiere può realmente osservare, da lì in poi prende forma l’immaginaria esistenza del viaggiatore.

Un’iniziale invidia verso la vita più piena che il doganiere ha riservato al viaggiatore, presto si placa, perché nonostante un ruolo importante in azienda e una famiglia che lo aspetta a casa, anche il viaggiatore si trova a riflettere su se stesso, sul sentirsi meno affabile del fratello o poco partecipe nella vita dei figli. E anche lui ad un certo punto prova ad osservare da fuori la sua vita e guardare e immaginare quella degli altri, mettendole a confronto.

Abbiamo compiuto esami così meticolosi sugli altri da imparare soprattutto di noi. Da dentro. Siamo stati voyeurs di tale forza commossa da guardare in direzione inversa a quella abituale. Abbiamo guardato, abbiamo visto – sempre e comunque dentro di noi. 

Ma ogni tanto il racconto e le due vite si interrompono, è il momento in cui il narratore pensa a quando prima o poi arriveremo alle porte del cielo e ci presenteremo agli angeli per chiedere o raccontare gli istanti, le frustrazioni o i desideri con cui si può racchiudere la vita che ognuno di noi vive.

Diremo agli angeli che ogni tanto si arriva ad una svolta. E che a ogni svolta, che lo vogliamo o meno, spunta sempre una storia. Non c’è svolta se non c’è una storia. 

Cosa diremo agli angeli è tra i cinque finalisti dell’edizione 2019 del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo.

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Cosa diremo agli angeli di Franco Stelzerultima modifica: 2019-03-15T18:37:02+01:00da lesenedelase
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