Il silenzio è cosa viva di Chandra Livia Candiani

Il silenzio è cosa viva di Chandra Livia Candiani è un piccolo saggio sulla meditazione come arte da praticare nella quotidianità e far sì che permei la vita di tutti i giorni. farfalla e margherite

Dopo anni di pellegrinaggi alla ricerca di un sentiero interiore, Chandra Livia Candiani ha raggiunto la consapevolezza che il cammino è parte di una spiritualità personale di cui ci si può prendere cura anche nel quotidiano, in una dimensione intima non disgiunta dalle semplici azioni di tutti i giorni.

Così l’autrice ha creato nella sua casa una stanza per la meditazione, un luogo in cui insieme ad altre persone può frequentare il silenzio e coltivare fiducia.

Non ha molta importanza in cosa, una fiducia radicale e insieme minimale, anche solo che ci sia un sentiero e che sia percorribile, che ci sia una stanza, che ci si possa sedere, che il dolore o la gioia possano stare seduti con noi, in noi, nella stanza, che possano essere compresi. 

Nella spiritualità buddista, la meditazione è una pratica di consapevolezza, un limpido sguardo a se stessi e a quel che sta accadendo. Nel meditare c’è ascolto, accoglienza e il lasciarsi attraversare da ciò che stiamo vivendo, senza però restarne schiacciati.

Meditazione quindi è presenza non estraniamento, è avvicinarsi non respingere. E’ mantenere quella giusta distanza dall’io e dalla realtà che non aspira ad una saggezza imperscrutabile, non impone passività, né esige una reazione. Si tratta invece di tornare in contatto con se stessi e con la vita, in attesa di una risposta, di un cambiamento.

Il cambiamento inizia accogliendo se stessi, la nostra incompiutezza, la nostra mancanza e tensione verso, cercando di non migliorarsi né cambiarsi, aspettando, attendendo alla trasformazione che arriverà quando il tempo del sostare sarà maturo. 

Avere uno spazio, in cui fermarsi nel silenzio, è una palestra in cui ci si allena a considerare meditazione tutte le azioni quotidiane – camminare, cucinare, parlare, dormire – sospendendo affanno, fuga o bisogno di anestetizzare il dolore e la paura che stiamo vivendo. Ci si sveglia dal sonno quotidiano, si zittisce ogni commentatore interno e si impara ad entrare nella vita restandoci, in assenza di giudizi, prese di posizione e preoccupazioni.

Sentire gli strappi, le lacerazioni, le paure di un’epoca e di un individuo che ne fa parte, e trasformarle in un punto di partenza per una nuova fiducia e un senso di responsabilità che è capacità di rispondere alle sfide che ogni tempo propone a noi esseri umani sapendo che siamo fatti per farcela.

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Il silenzio è cosa viva di Chandra Livia Candianiultima modifica: 2019-04-18T20:51:01+02:00da lesenedelase
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