Viaggio a Edimburgo: da Arthur Seat a Calton Hill

Due cose mi ben predispongono subito alla città di Edimburgo: il clima e un senso di ritorno. Ho lasciato una Bergamo rovente e afosa, alla terza settimana di giugno stava già iniziando a fare i capricci che le sono concessi in genere solo a luglio inoltrato. Calton hill 1

L’impatto con l’arietta fresca della Scozia è un gran sollievo, almeno finché mi sentirò ancora addosso la calura appiccicaticcia della pianura padana. Comunque credo che la percezione della temperatura sia da affinare un po’ per tutti: uscita dall’aeroporto trovo gente in t-shirt ma anche in cappotto.

Salita sullo Skybus che porta in città guardo il cielo azzurro a nuvolette bianche e ricciolose, è molto simile a quello della Bretagna, e quando sbucano i primi palazzi grigi in stile british col pensiero volo dritta in Cornovaglia. Se questo non è un ritorno!

Il primo obiettivo è arrivare al Pollock Halls, il campus universitario dove alloggerò in questi giorni. Le indicazioni di Booking sembrano semplici e tutto procede senza intoppi fino Haymarket station, lì dovrei cercare una fermata che si trova a soli due minuti. Il problema è che l’incrocio di vie e sensi unici è piuttosto complesso, passano diversi bus e il fatto che qui guidino a sinistra non aiuta ad orientarsi meglio. Dopo aver esplorato ogni angolo della piazza eccomi in attesa del bus che dovrebbe portarmi a destinazione.

Arthur Seat

Preso possesso della mia stanza mollo il trolley e mi incammino verso Calton Hill. Ho già capito che per farsi un’idea della forma di questa città il miglior modo è iniziare guardandola dall’alto.

Il primo personaggio che incontro è Arthur Seat, una morbida collina a pochi passi dal campus. E’ vestita di verde brillante, ma ha la cima piatta, squadrata e di ruvida roccia color marrone rossiccio. Una testa dura che affiora d’improvviso, quasi a forza, dal verde ed è un particolare bizzarro che rende Arthur Seat un po’ buffa e un po’ inquietante. Sembra che sotto l’innocente collina si nasconda un’entità severa e imperscrutabile., la cui forma potrebbe essere anche un panettone gigante, o un’enorme pepita di cioccolato fondente, ma a me ricorda la pietra dei canyon americani.

Arthur Seat letteralmente è il trono di Re Artù, un’altura che la Terra ha creato chissà quanti millenni fa’, può vantare il titolo di vecchio saggio della città, e in quanto tale è una figura rassicurante che mette anche un po’ soggezione. Forse è per quello che l’uomo non ha osato costruirci nulla se non una strada che gli gira intorno e dei percorsi di pista ciclabile.

Edimburgo skyline

In compenso l’immenso manto verde non ha mai pace: di giorno si stende una coperta da pic nic, si fa jogging, una passeggiata o un giro in bicicletta; la sera ci si piazza qui per aspettare il tramonto, per chiacchierare o puntare la macchina fotografica in attesa dello scatto perfetto.

Effettivamente guardare da qui la città, con il suo groviglio di linee che spettina l’orizzonte, rimette in pace con tutto quel che può succedere quando si è là, completamente avvolti dal trambusto metropolitano.

Mi infilo in città dal quartiere residenziale di Holyrood. Di lì inizia un alternarsi di vicoli e scalette che incrociano stradoni trafficati che portano fino a Regent road. Prima di salire Calton Hill, da qui già si vede il vasto e complesso plastico del cuore della città.

E’ un’altra collina ed è piuttosto affollata di forme e volumi che fanno a gara per conquistarsi la scena: sotto strisciano i nervi luccicanti dei binari della stazione di Waverley, poco sopra si alzano le fredde e squadrate linee di vetro e acciaio della sede del Consiglio, mentre dietro ma più in alto si incrociano i ruvidi e grigi palazzi vittoriani, alcuni si abbracciano in serie altri sbucano in solitaria, tra anonimi palazzi del dopoguerra, in ogni caso sono i loro tetti appuntiti a punzecchiare il cieloCalton hill 2

Insomma su quella collina tutte le costruzioni a prescindere dall’età sembrano avere il diritto di sgomitare tra la folla per arrivare più in alto, ma tocca rassegnarsi perché a Edimburgo sopra resta la Old Town e sotto la New. Ne è conferma il Castello che con la sua cinta muraria riesce a creare un netto stacco dal resto della città e a starsene appollaiato più in alto di tutti.

Calton hill affascina e incuriosisce. Il manto verde e l’ampio respiro che dà alla vista lasciano senza parole. Basta fare un rapido giro su se stessi per toccare i tutti i punti strategici della città. Provo ad identificare quelli che riesco a riconoscere: Arthur Seat, il castello di Holyrood, il porto, la zona di Leith, la collina della città vecchia. Poi avventurandosi oltre con lo sguardo, da un lato tutto sembra disperdersi nel verde entroterra scozzese, dall’altro ecco la netta riga blu dell’oceano.

Edimburgo Old Town

A rendere bizzarra e anche un po’ kitsch la collina di Calton Hill sono enormi monumenti disseminati a caso qua e là. Finora ho visto una torre, un paio di tempietti cilindrici, il colonnato di un tempio lasciato a metà e una sorta di cittadella con una cupola e dei propilei. Insomma in mezzo a questa accozzaglia di simil-architettura classica, ci si può sentire, a seconda dell’ispirazione, ad Agrigento così come fuori dalla Casa Bianca.

La mia serata termina guardando il tramonto ai piedi di Arthur Seat. Dopo Calton Hill, per cena sono scesa fino al fulcro della Old Town, in piena High street, ho trovato Burgers and Beers Grillhouse. E ora come epilogo della giornata penso che il cielo blu di oggi e la bistecca di manzo di stasera siano stati il miglior “benvenuta in città” che potessi ricevere.

Edimburgo, 21 giugno 2019

Di tutti i posti per godersi il panorama, questa Calton Hill è forse il migliore: perché si può vedere il Castello, che ci si perde dal Castello, e Arthur’s Seat che non si può vedere da Arthur’s Seat. E’ il posto per passeggiare in uno di quei giorni di sole e di vento dell’est che sono così comuni nelle nostre estati più temperate.”

Da Edimburgo, note pittoresche di Robert Louis Stevenson

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Viaggio a Edimburgo: da Arthur Seat a Calton Hillultima modifica: 2019-07-11T22:19:31+02:00da lesenedelase
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