María di Nadia Fusini

María di Nadia Fusini è un romanzo a sfondo noir che racchiude una storia di resilienza e riscatto. Nella narrazione ci sono la confessione di un delitto e la metamorfosi di una donna che vuole liberarsi da un amore malato.

finestra sull'isola di Brehat

Una donna come María sembrava fatta apposta per diventare una vittima. Al mondo qualcuno paga per i peccati altrui, e questo capitò a María.

María sposa Giovanni in netto contrasto con i genitori, si sentono distanti da quell’uomo scontroso e così diverso da loro. L’aria cupa e taciturna di Giovanni fa paura da sempre a María, ma quella durezza le piace, sa di avventura. Così quando lui vuole tornare sull’isola da dove è venuto, María lascia il lavoro e si traferisce.

Giovanni è un violento con l’unica prospettiva della degradazione di un’anima. María all’inizio non capisce, dice a se stessa che le cose miglioreranno e intanto si sottomette, sopporta e si adatta. A volte si sente persino colpevole, complice e si vergogna. Vivere con Giovanni significa stare nel buio, essere sempre più sola ed estranea al mondo intorno a sé.

Ero diventata un peso per lui, e giorno dopo giorno mi subiva quasi fossi non solo la complice, ma la testimone del suo fallimento.

Poi una notte Giovanni tende una trappola ad un uomo e lo uccide, con sé porta anche María che si trova così costretta ad assistere all’omicidio. Quella notte restituisce a María una visione nitida e poi una luce le farà dire finalmente no ad un amore sbagliato e falso.

Diversi mesi dopo si presenta in Questura per confessare il delitto e chiedere aiuto. Ad assistere alla deposizione c’è Santini, un commissario quarantenne che, applicandosi in una scrittura attenta e precisa, ha imparato a dare una forma quell’ascolto dal ritmo monotono che è inevitabile nel suo lavoro.

Mentre María racconta, Santini scrive e pensa al male che trova terreno fertile nella bontà ingenua e nella miseria. Nonostante un’esistenza triste e anonima, che appare molto simile alla sua, coglie nelle parole di María una voce umana. Santini non solo si fa custode della narrazione di una donna maltrattata che ha saputo voltare le spalle al buio, il commissario ricompone la storia di María e di Giovanni con uno sguardo umano e si mette a scriverla perché non venga dimenticata.

Sono così sola che a volte mi chiamo io, da me María – e il mio corpo risponde. Appena un fremito, ma risponde, dunque il corpo sa che io sono María.

María è tra i cinque libri finalisti dell’edizione 2020 del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo.

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María di Nadia Fusiniultima modifica: 2020-02-14T18:57:41+01:00da lesenedelase
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