Mio figlio è un tappeto elastico di Lorenzo Vacca

Mio figlio è un tappeto elastico di Lorenzo Vacca è un’antologia di racconti fantastici sui bizzarri personaggi della famiglia Giusto e del primogenito Giuseppe lo smidollato, un ragazzo senza ossa né iniziativa.Heller Garden scultura

Era solo un mollusco senza spina dorsale, un viscido e amorfo tappeto privo di volontà, dotato inspiegabilmente di vita propria e di una sensazionale malleabilità.

A capo della famiglia c’è Giovanni, custode del Museo Mordente, esposizione a tema odontoiatrico i cui reperti spaziano dal filo interdentale di acciaio, piombo e titanio di Stalin alle innovative protesi 3.0 automodellanti o fai da te. Da citare è poi la storica dentiera di Winston Churchill perché Concetta Molinari-Hawkins, veneranda suocera ultracentenaria di Giovanni, tenta continuamente di rubarla, convinta di esserne la legittima proprietaria.

Gilda, moglie del signor Giusto, lavora in un Luna Park e ha sgargianti piume verdi e blu al posto di peli, capelli e sopracciglia, sono i segni lasciati dalla sindrome di Omelette, malattia che per un periodo ha trasformato la sua corporatura in un uovo gigante.

Giuseppe è nato senza ossa, il suo corpo è una superficie piatta e flessibile, facilmente lavabile e molto versatile. Non avendo mai percepito in lui alcuna volontà, in famiglia lo considerano un oggetto da tenere nell’armadio a due ante ma quando serve viene arrotolato per scacciare le mosche e steso come straccio o coperta. La sorella Sofia azzarda usi più fantasiosi: impermeabile, cappello, gavettone e fune. Quest’ultima versione gli è valsa il record di pelle più elastica al mondo.

Giuseppe era stato ripiegato a dovere e ora faceva da elegante abat-jour nel salotto, conferendo, grazie alla trasparenza della sua pelle, un’illuminazione rosata e piacevole alla stanza.

L’esistenza dei Giusto attraversa problemi piuttosto comuni: Sofia è delusa dalla scuola e lotta contro i brufoli, la nonna ha sempre freddo, il signor Giusto rischia di perdere il lavoro e Gilda si concede un’avventura con un altro uomo. In ogni peripezia di famiglia succedono però cose strane: alcuni personaggi perdono dei pezzi di sé, poi malamente ricomposti come in un puzzle; a scuola ci sono fogli con disegni che si creano già col pensiero e due aule sono sorvegliate da un dobermann a due teste. Non mancano poi personaggi sinistri come un perfido Pinocchio e un insidioso ometto di nome Herr Gott.

Tributo ironico alla letteratura fantastica di Kafka, Poe, Rowling e altri celebri scrittori, la serie di disavventure permette al lettore – e agli stessi Giusto – di conoscere meglio Giuseppe. L’emotività rimasta chiusa tra le pieghe di ogni preoccupazione familiare restituisce allo smidollato una consistenza va ben oltre quel sottile aspetto che sinora lo ha reso soltanto un primogenito a forma di tappeto elastico.

Lo indossò nuovamente come quando era bambina, allacciandoselo al collo come se fosse stato un mantello da supereroe.

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Mio figlio è un tappeto elastico di Lorenzo Vaccaultima modifica: 2020-06-25T23:56:07+02:00da lesenedelase
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