Viaggio in Svizzera: Zermatt

Ultima tappa del viaggio in Svizzera è Zermatt che ho scelto per il Cervino, anzi per me Zermatt, come Cervinia, è il Cervino e il Cervino è la ragione principale di questo viaggio.  Zermatt 1

Visto la prima volta ad Antey St. André in Valtournenche a luglio 2020, da allora il Cervino non me lo tolgo dalla testa. Dopo due vacanze estive a Cervinia eccomi a Zermatt. Quest’anno non potevo mancare l’appuntamento perché è l’anno in cui abbiamo gli stessi numeri: lui è alto 4478 metri e io, essendo nata nel 1978, qualche mese fa ho compiuto quarantaquattro anni.

Parto da Berna senza esitazione non vedo l’ora di essere in montagna, vedere il Cervino e la neve. Berna resta comunque una città in cui sono stata bene, potrei viverci ha una posizione strategica, tanto verde, un fiume dall’acqua abbondante, in lontananza si vedono le montagne ed è una città vivace ma non caotica.

Zermatt invece al primo impatto mi delude. Il grigio tunnel che ospita la stazione ferroviaria, le robuste case di legno scuro molto vicine una all’altra, la via principale piena di negozi e il traffico delle macchinine elettrice rovinano l’idea che mi ero fatta di una tranquilla località di montagna in cui non circolano le auto. E in più se si è in centro e si alza lo sguardo la punta del Cervino non si vede.

Ma io in paese ci sto gran poco. Le mie giornate sono dedicate a camminare sotto lo sguardo del Cervino. Anche qui come a Cervinia il primo pensiero quando esco dall’hotel e l’ultimo quando rientro è cercare la sua sagoma lassù, perché trovarla mi fa sentire protetta, c’è lui alto e bello a vegliare sulla mia giornata o sul mio sonno notturno.  Zermatt 2

Da Zermatt parte un treno arancione che dai 1600 metri del paese sale di corsa in mezzo al bosco e poi attraversa i prati deserti di una montagna morbida e arriva oltre i tremila del Gornergrat, molto vicino ai ghiacciai del Monte Rosa.

Questo trenino gira intorno al Cervino che è sempre là sullo sfondo e prima sembra un corno, poi un ferro da stiro e una punta di lancia. Da qualsiasi lato e da qualsiasi altitudine lo si guardi è sempre una punta grigia bizzarra e bellissima padrona di una skyline di ghiacciai e montagne spoglie e se ne sta lì sfacciatamente fiero di essere a suo modo l’unico e il solo.

Al Cervino dedico quattro giorni di cammino, di sguardi incantati finché sparisce nel buio della sera e infinite serie di scatti fotografici. Gli affido anche un paio di desideri o di pensieri di troppo, un po’ come si fa con un cielo pieno di stelle. E l’ultimo giorno a pochi minuti dalla partenza del treno che mi porterà a Brig e poi a Milano, sono ancora lì che lo guardo ascoltando Groovy kind of love di Phil Collins e Baby it’s you dei London Grammar e mi scendono le lacrime di chi sta salutando un fidanzato che non sa quando rivedrà.

Insomma, neanche questa volta sono riuscita a guarire dal richiamo del Cervino!

Zermatt, Svizzera, 23 – 27 agosto 2022

© Riproduzione riservata – foto credit La Sere

Viaggio in Svizzera: Zermattultima modifica: 2022-09-15T22:13:30+02:00da lesenedelase
Reposta per primo quest’articolo