Sempre più vicino di Raul Montanari

Sempre più vicino di Raul Montanari è la storia di Valerio e di quello su cui può contare che – nonostante i suoi ventisette anni e una laurea in lingue nella Milano delle possibilità – di fatto è poco più di una somma di tante metàscala condominio

Ha un mezzo lavoro nell’ufficio del padre, che a fatica gli scuce quattrocento euro al mese. Ha una mezza ragazza, Elena, la perfetta amica di letto, ma niente di più. Ha una mezza famiglia: la madre si è rifatta una vita a Roma e il padre, anche lui con un’altra famiglia, che in qualche modo c’è ma – con il suo bizzarro egocentrismo e una verve da donnaiolo – è più d’impiccio che d’aiuto.

Le uniche soddisfazioni per Valerio sembrano arrivare dalle prenotazioni su Airbnb dell’appartamento di via Castaldi, la casa lasciata dallo zio Willy, trovato morto qualche anno fa in circostanze misteriose sulle rive dell’Adda.

E poi c’è Simon, l’amico d’infanzia, copywriter nell’agenzia pubblicitaria della madre che sogna fortunate fughe in Brasile e la professione dello scrittore, inventando storie che però svaniscono prima  di prendere carta e penna. Simon vive in quella mansarda dell’appartamento materno, che si trasforma nel rifugio di due quasi-fratelli quando Valerio ha delle prenotazioni per la casa di  via Castaldi.

I giorni scivolano via per Valerio tra la tesi della seconda laurea, quel che c’è da fare nell’ufficio del padre e la condivisione con Simon del comune destino di chi non sa bene se può aspettarsi di meglio dal futuro o deve semplicemente ringraziare perché riesce in qualche modo a stare a galla.

Poteva andare peggio. Non nascere nemmeno o morire subito, non avere neanche il tempo di illuderci. A volte mio padre dice che tutto quello che abbiamo è un regalo, che siamo come dei morti in libera uscita. Potevano non darci il permesso e tenerci dentro, nel…nel nulla“.
milanoMa cosa può succedere se sulla casa dello zio Willy aleggia ancora l’ombra della leggenda del tesoro nascosto? A questo Valerio non dà peso, non ci crede, suo padre l’ha cercato in lungo e in largo ma non ha mai trovato nulla.

Il vero tesoro per Valerio sono gli ospiti dell’appartamento. Uomini e donne che soggiornano per breve tempo a Milano per lavoro, turismo o strani affari. Valerio infatti ha il vizio di entrare in casa quando l’ospite non c’è e rovistare nelle sue cose provando a fantasticare su una vita diversa alla sua.

E in questo andirivieni anche la sua vita inizia a farsi più interessante e movimentata, in particolare quando arrivano ospiti come Viola, la donna in fuga da un matrimonio opprimente, e Ric Velardi, il misterioso uomo con l’impermeabile bianco stregato dalla cucina cinese formato take away.

Grazie a loro la storia del tesoro dello zio Willy sembra riprendere consistenza e Valerio si trova presto coinvolto in vicende inaspettate che lo costringono a far meglio i conti con i rapporti più stretti.

Raul Montanari ha presentato Sempre più vicino alla Fiera dei librai di Bergamo il 27 aprile 2017. “Valerio verifica la vuotezza della propria vita nel pieno delle vite altrui”, questo è il senso che l’autore dà alle strane incursioni nell’appartamento. “Valerio è la metafora del lettore: ospitando tante persone, è come se ospitasse tante vite, così come il lettore, leggendo, si mette in contatto con altre vite”.

Secondo Montanari, Valerio così come altri personaggi del libro – Simon, Elena e Viola – fanno parte della generazione degli attuali trentenni che si trovano a fare i conti con una dis-appropriazione del lavoro e dell’identità.

Rappresentano una generazione massacrata, di cui si parla poco. Sono giovani adulti che non possono permettersi di sognare quel che vorrebbero fare. Se hanno un lavoro, se lo devono tenere stretto così com’è, anche se non gli permette di esprimere se stessi, la propria creatività e di realizzarsi”. Così l’ambito di realizzazione si deve spostare nei tempi extra-lavorativi, venendo compresso e schiacciato. raul montanari

Il confronto con i genitori – che invece, hanno potuto mordere la vita e conquistare con maggiore facilità una posizione sociale ed economica in cui si sono realizzati – è poco confortante. Sono figli adulti che dipendono ancora dai genitori, lavorano alle loro dipendenze e comunque non hanno possibilità economiche che li rendano autonomi.

Non sono messi nella condizione” sostiene Montanari “di compiere l’atto fondamentale per crescere: sbattere la porta in faccia ai genitori” e intraprendere una propria strada.

© Riproduzione riservata – Immagini da Pixabay e de La Sere

Sempre più vicino di Raul Montanariultima modifica: 2017-05-07T09:53:13+02:00da lesenedelase
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