E ora cosa resta di tutta questa Cornovaglia? Solo qualche foto e un diario?

Questo blog è piena testimonianza che la Cornovaglia è stata ed è per me un tarlo non da poco. Ora però, che la Cornovaglia l’ho sognata, programmata, vissuta e scritta, cosa mi resta? Solo qualche centinaio di foto che non vedranno mai un ordine presentabile? Solo un diario di viaggio che presto diventerà anacronistico? Non penso. Mousehole - skyline

Della Cornovaglia, oltre alla consapevolezza che di bellezza da offrire ne ha fin troppa, mi restano i post del diario a puntate pubblicati qui, mi resta un’esperienza unica di viaggio – il primo in solitudine – in cui ho sperimentato me stessa, ma soprattutto mi resta la consapevolezza che la Cornovaglia è solo l’inizio di altre scoperte e altri racconti.

Mi resta innanzitutto la voglia di tenermi in contatto con il luogo. Per questo nella lista dei libri da leggere c’è Vanishing Cornwall, il saggio storico-culturale scritto da Daphne Du Maurier che ho comprato a Fowey. A volte, visto il mio perenne debito in sospeso con l’inglese, azzardo persino l’idea di leggerlo con calma e mettermi a tradurlo per poter rendere accessibile anche ad altri una maggiore conoscenza di quel che è stata ed è la Cornovaglia.

Nelle mie ricerche non ho trovato testi in italiano sulla Cornovaglia. Le uniche informazioni pare siano le notizie che si trovano tra le righe delle guide turistiche. Sognando un po’ più in grande, mi piacerebbe scrivere una guida di viaggio sulla Cornovaglia. Lo spazio dedicato alla Cornovaglia nelle edizioni italiane è solo un capitolo o una sezione all’interno di un indice più ampio sull’Inghilterra o il Regno Unito. Falmouth

Dal 28 marzo al 10 giugno la Cornovaglia è stata in ciò che ho letto, scritto e vissuto. In quel periodo la mia vita non si è fermata, ho comunque lavorato e fatto tante altre cose, ma i miei pensieri e programmi in un certo senso non andavano più in là di quel 10 giugno, data fissata per il rientro a casa.

E questo un po’ mi preoccupava, perché prima o poi quel giorno sarebbe – ed è – arrivato e temevo di iniziare a vivere della nostalgia di un periodo della mia vita che stavo iniziando a lasciarmi alle spalle. Prima di partire, così come durante il viaggio, la domanda che ogni tanto mi facevo era E poi cosa me ne farò di tutta questa Cornovaglia? Cosa farò dopo, quando tornerò a casa?

Quando il 10 giugno è arrivato, il primo pensiero è stato prendere tutte le mie cose e salire sul treno Penzance – Londra. Una volta a bordo mi sono messa a scrivere le ultime pagine del diario di viaggio, guardando ogni tanto fuori dal finestrino l’oceano un po’ imbronciato da pioggia e vento.

Lì è partito un lungo pianto. Un pianto di smarrimento. Quella domanda mi si ripresentava: torno e cosa mi aspetta? Quale è il prossimo obiettivo? Allora ho cominciato a frugare in quel pianto e prima ho trovato il sollievo di poter mollare finalmente la tensione di un’esperienza di viaggio in solitaria. Poi ho sentito di nuovo, come altre volte nei giorni precedenti, il desiderio di tornare a casa e iniziare fare un piano d’azione per condividere su questo blog il diario di viaggio. Mousehole 2

In quel pianto c’era anche la certezza che per me la Cornovaglia è stata un viaggio e un’esperienza tra me e me da cui attingerò nel tempo. I frutti delle piccole e grandi esperienze mi vengono sempre restituiti da un raccolto che non arriva così, subito tutto insieme, ma diluito in una lunga coda che ha qualcosa da offrire anche a distanza di anni.

Fatto sta che al mio rientro ogni giorno di viaggio è diventato un post su questo blog e il lavoro di scrittura e narrazione mi ha tenuta impegnata fino a metà agosto. E’ stato un modo per essere ancora lì, fare nuove ricerche e scoperte e soprattutto condividere l’esperienza con chi segue abitualmente quel che scrivo o capita da queste parti e si ferma a leggere.

NewlynPur avendo una lista delle cose non fatte, ora non ho più la sensazione di essermi persa qualcosa come è stato dopo il viaggio dello scorso anno. La lista, se sommata a tutto ciò che si può vivere e visitare in Cornovaglia, può diventare lunghissima e questa consapevolezza non è per me vuoto angosciante ma anzi certezza che se volessi ritornare so di avere qualche spunto in più per costruire un nuovo itinerario.

Quello che resta di più di tutta questa Cornovaglia, e che in fondo ha sempre fatto parte di me, è la voglia di curiosare, di prendere e andare, di scoprire cosa effettivamente c’è, che aria si respira e che incontri si fanno in Cornovaglia, così come in qualsiasi altro luogo.

St Ives 7Ed ora, dopo il mio primo viaggio da sola, in una Cornovaglia che non smetterà mai di affascinarmi, so che se voglio posso trovare risorse ed energie per rendere possibile quel prendere a andare.

L’unica domanda che resta è dove e quando sarà la prossima volta. Ma ora so che se mi metto in viaggio – per visitare una chiesa della mia città o un castello dall’altra parte del mondo – sarà difficile trovare un’alibi per dire a me stessa che non ho tempo per scrivere o che non saprei cosa raccontare.

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

E ora cosa resta di tutta questa Cornovaglia? Solo qualche foto e un diario?ultima modifica: 2017-08-29T22:42:55+02:00da lesenedelase
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