Ho sposato una vegana di Fausto Brizzi

Ho sposato un vegana di Fausto Brizzi è il racconto autobiografico della sofferta iniziazione al mondo vegano a cui il regista italiano si è sottoposto per amore di Claudia Zanella, la donna che è diventata sua moglie. heart-194542_1280

Tra il liberatorio e l’ironico Brizzi ricostruisce un susseguirsi di episodi al limite dell’assurdo e molto lontani da una vita di coppia e sociale improntata sulla democrazia. Vicissitudini che lo mettono non poco alla prova, scandendo un repentino e – quasi – violento ritrovarsi catapultato in un regime di vita radicalmente diverso dal suo.

I ‹‹non vegani›› per mia moglie appartengono a una razza inferiore, sono una setta, molto diffusa, di sanguinari assassini, degni soltanto di passare il resto della vita in tristezza o in povertà, oppure richiusi per sempre ad Alcatraz, riaperto apposta. 

Già al primo appuntamento, che il malcapitato protagonista sceglie di ambientare in un romantico ristorantino specializzato in carne, salumi e latticini Doc, Claudia rivela la terribile verità: io sono vegana. Breve dichiarazione dal sapore aut aut sufficiente a far pregustare a Brizzi che si sta avventurando in un terreno più minato del deserto iracheno.

Fausto non si arrende, è attratto da Claudia, non solo per una bellezza convalidata dall’ammissione alla finale di Miss Mondo, fatale è quel mix di curiosità e attrazione che suscita una donna di particolare bellezza e con passioni e interessi molto diversi dai suoi. Una meta femminea tanto irraggiungibile e meritevole senza dubbio di una considerevole dose supplementare d’impegno e pazienza.

Presto Brizzi scopre che abbracciare la causa vegan non significa solo orientare bruscamente la propria dieta verso una corretta alimentazione, l’aspetto peraltro per lui più difficile da sposare integralmente. Equivale piuttosto ad intraprendere uno stile di vita salubre e saldamente improntato sull’eliminare tutto ciò che possa essere causa o effetto della più piccola e remota possibilità che un animale possa soffrire.

Si trova così a nutrirsi per lo più di semi e beveroni, ad eliminare dal guardaroba tutto ciò che non è di cotone, ad osservare periodi di assoluto digiuno e ad organizzare un banchetto nuziale senza confetti né torta.

oats-3313985__340Fausto, per amore, non solo si vede costretto a dimenticare carbonara e mozzarella di bufala, ma deve intraprendere un percorso di cambiamento a suon di rinunce, divieti e controlli, in cui ogni trasgressione viene punita e considerata un tradimento. Lui però sceglie di immolarsi vittima e cavia privilegiata di un aspro regime, consapevole di non potersi sottrarre perché la posta in gioco è conquistare Claudia, vivere con lei e diventare suo marito.

Capii quindi che quello che stavamo attraversando era un interminabile periodo di espiazione. Un cilicio gastronomico che ormai indossavo con una certa disinvoltura. Concludemmo la giornata abbracciati, dopo esserci promessi vicendevolmente di non avvicinarci più a una salumeria.

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Ho sposato una vegana di Fausto Brizziultima modifica: 2018-04-26T22:17:49+02:00da lesenedelase
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