Un giro a Saint Germain en Laye prima di lasciare Parigi

Non potevo andarmene da Parigi senza aver fatto un giretto per Saint Germain En Laye. Lascio il mio trolley pronto per l’imbarco da Daniela, all’ingresso di casa, ed eccoci pronte per il nostro tour. Si esce sempre a mattina inoltrata, le colazioni di questi giorni sono ormai una buona ed irrinunciabile tradizione, peccato che sia già l’ultimo giorno. Saint Germain en Laye - parco del castello

Saint Germain en Laye è una cittadina niente male per abitare in mezzo al verde non molto distanti da Parigi, la metropoli francese è a circa trenta chilometri a sud est di Saint Germain. Il territorio è un dolce sali scendi di colline verdi ornate di case e ville. Passeggiando per le vie ce ne sono alcune con veranda, piante rampicanti e tetto a punta, che fanno venire quella voglia di casa, di rinchiudersi lì belli comodi, con la luce giusta, e guardare il mondo dalla finestra.

Il centro di Saint Germain en Laye è l’intreccio di strade tipico di un paesino, non si direbbe che si tratta di una cittadina con più di quarantamila abitanti. I negozi sembrano delle spontanee candidature a mostre fotografiche, le vetrine sono un esempio di accurata bellezza.

Che si tratti di latteria, profumeria, fiorista o libreria il movimento è sempre quello, si viene attratti, non tanto da effetti speciali, ma da quell’ordine di forme e colori in cui ogni cosa è al suo posto, esattamente là dove dovrebbe stare. L’incanto si mescola con senso di inadeguatezza: anche se ogni cosa è là dove dovrebbe essere, anche se mi lasciassero due giorni per studiarlo, non saprei mai trovare lo stesso equilibrio tra cose e spazi.

Il nostro breve tour inizia all’ufficio postale, devo spedire le solite quattro cartoline che scrivo quando vado da qualche parte. E’ una tradizione a cui cerco di essere rigorosamente fedele anche se sto via solo per un paio di giorni ed è bello poi vedere che qualcuno fa un patchwork di immagini dei miei viaggi sul frigo.

Daniela mi fa notare che in Posta qui hanno molta attenzione verso l’utenza. E così è: appena mettiamo il naso nell’ufficio postale ci troviamo di fronte una schiera di ben tre persone pronte ad aiutarci. Affrancate e imbucate le cartoline, con la debita assistenza, facciamo un giro in piazza, place du Marcé Neuf, tra le bancarelle del mercato. Non è come in Italia, qui andare al mercato è più chic che andare per negozi.  Tutto è di nuovo esposto con un ordine – viene quasi l’ansia ad avvicinarsi alle bancarelle – al limite dell’ossessivo; vendono di tutto, persino libri e i prezzi di frutta e verdura sono da misurare in carati, si trova ben poco sotto i 5 euro al chilo.

Il pezzo forte di Saint Germain en Laye è il Castello (Chateau), e non si tratta di un castello qualunque, è stato per diversi anni la residenza del Re di Francia, è stata location per la firma di diversi trattati e fu il luogo dove nacque Luigi XIV, il Re Sole.

Oltre a ricordare un po’ nelle forme arrotondate il castello di Walt Disney, l’edificio ha una posizione molto particolare, dalla parte opposta rispetto al centro di Saint Germain en Laye ci si accorge che il castello è posto su un lieve altopiano. Castello di Saint Germain en Laye

Dallo Chateau parte un’immensa distesa verde di piante e giardini con geometria e simmetria di forme ed eque distanze talmente studiate da far girare la testa.

Se ci si affaccia e si guarda giù, dove il terreno inizia e scendere, ci si accorge di essere su una terrazza, sotto ci sono vigneti, prati, qualche tetto a punta e il percorso un po’ arrotondato delle acque oleose della Senna. Poi, alzando lo sguardo, di fronte, là dritto sullo sfondo ecco alzarsi la silhouette di Parigi.

Per pranzo torniamo in zona mercato, a pochi passi da Place du Marché Neuf, ci fermiamo in Rue De Pologne alla Boulagerie Paul per un menù “baguette e dolcetto”. Il posto è perfetto per una pausa pranzo veloce e tranquilla, i prezzi sono abbordabili e l’offerta di prodotti da fornaio e dolci non è niente male, peccato che la cura della toilette sia inadeguata.

Il nostro giro ha come ultima tappa il mercato della Comunità Emmaus di Le Port-Marly, un paese vicino a Saint Germain. E’ un’opera di beneficenza della Fondazione di Abbé Pierre che raccoglie arredi, vestiti, accessori e oggetti usati e li rivende. Si trovano cianfrusaglie di ogni genere, vecchie e nuove, il posto richiede un accurato lavoro di cernita e selezione, e per chi ha tempo, pazienza e occhio per gli affari è un pozzo di San Patrizio, oggi c’erano persino due pianoforti in vendita al prezzo di soli 150 euro l’uno. Senna chiatte case galleggianti

Il magazzino è in una zona verde vicino alla Senna, ci arriviamo con un autobus che parte dal centro di Saint Germain e per attraversare il fiume saliamo su una passerella pedonale. L’ultima immagine che mi resta di questi due giorni e mezzo a Parigi è la fila sul fiume di chiatte e imbarcazioni ferme – sono abitate mi dice Daniela. Si tratta di vere e proprie case galleggianti, una attaccata all’altra come le perle di una collana di cui si sono persi l’inizio e la fine.

E’ incredibile quante cose si riescono a fare assentandosi per meno di tre giorni da casa, ma ancor più incredibile è quanta carica danno tre giorni a spasso, in ottima compagnia, a metà autunno. Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma ora come ora, sembra che rendano più di una settimana al mare sotto il solleone.

Ringrazio Daniela per un’ospitalità che forse non saprò mai ricambiare come si deve. Torno a casa pronta ad affrontare l’inverno, in attesa, s’intende, di organizzare la prossima fuga.

Aeroporto Charles de Gaulle, Paris – 14 novembre 2017

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Un giro a Saint Germain en Laye prima di lasciare Parigiultima modifica: 2017-12-26T22:29:40+01:00da lesenedelase
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