Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu è un romanzo che racconta la storia d’amore tra un cantante e una sirena.
Le sirene non esistono. Gaspard era esperto in fantasticherie. Poteva immaginare cose di ogni tipo. Ma quella era la realtà.
Nel giugno 2016 a Parigi non fa che piovere. La Senna ha raggiunto livelli straordinari. I semafori delle strade sono quasi sommersi, la piena raccoglie e porta con sé alberi e oggetti di qualsiasi tipo. Tutti indossano stivali di gomma e k-way e diverse persone sono disperse.
Gaspard Snow è un musicista senza soldi che gira per la città con i pattini, l’unica cosa a cui tiene è il Flowerburger, la chiatta ormeggiata a Quei de Montebello che suo padre vorrebbe vendere. È l’eredità lasciata da nonna Sylvia: una chiatta che al suo interno ha un locale notturno con cucina e un piccolo palco dove Gaspard si esibisce ogni sera animato dallo spirito di Sorprenditore.
Da quando lei era morta Gaspard si definiva esclusivamente per la capacità di stupire. Essere un sognatore da combattimento, vivere a pieno ritmo per non sprecare nemmeno un briciolo di secondo.
Quando Gaspard prova a capire da dove viene la melodia che si sente da un po’ di giorni vicino alla Senna, trova una sirena ferita. Preoccupato la soccorre, la porta con sé a casa e la mette nella vasca da bagno in attesa di curarla e riportarla in acqua. Scopre così che la melodia è l’unica arma che Lula ha per difendersi dagli esseri umani. È un canto mortale che attira e uccide provocando un infarto, effetto che su Gaspard sembra attenuato. A quanto lui dice infatti una recente delusione lo ha reso impermeabile all’amore.
Ma tra Garpard e Lula l’amore nasce ed è un amore strano, è un prendersi cura che va oltre il desiderio di avere l’altro per sé. Gaspard per salvare Lula deve restituirla il prima possibile alla libertà delle acque del mare e Lula deve tenere lontano Garpard dalla sua melodia prima che possa far effetto anche su di lui e ucciderlo.
Perché, senza amore, Gaspard è fritto! Può pure cercare di convincersi del contrario, ma è fritto!
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