Viaggio in Bretagna: da Paimpol a Bécherel passando per la Route des falaises

Ed è già tempo di rientro, stamattina lascio l’appartamento Bridget di Paimpol e in serata devo essere a Cesson-Sévigné, vicino a Rennes, tappa logistica in vista del volo per Milano. Becherel

A Maison Saint Michel sembra vogliano salutarmi nel migliore dei modi, il buffet della colazione stamattina prevede anche una crema pasticcera appena preparata e la padrona di casa è in vena di dare consigli su escursioni da non perdere.

Ricompongo armi e bagagli nel baule della White Polo e prima di mettermi in viaggio vado un po’ a zonzo per Paimpol. Ho voglia di respirare l’aria del porto. L’essenza della cittadina pare sia proprio il gran trafficare intorno a piccole imbarcazioni. Qui un tempo si reclutavano gli islandesi, uomini pronti a lavorare a bordo di pescherecci restando per mesi in balia delle acque intorno all’Islanda, una realtà che Pierre Loti racconta nel suo romanzo Pescatore d’Islanda.Paimpol

La mattinata se ne va passeggiando un po’ tra le banchine, ascoltando il tintinnio degli alberi delle barche e osservando la composizione di case colorate che abbraccia il porto e si riflette nell’acqua insieme alle sagome delle imbarcazioni.

Finché non mi accorgo dei bazar di articoli per la nautica e, la curiosità per tutto ciò che ha a che fare con la vita sull’acqua, mi attira verso scaffali pieni di lenze, esche, corde, fili di tutti i tipi, viti, chiavistelli, stivali e cerate, ma anche maglioncini, polo e t shirt in stile navy.

Prima di salutare Paimpol mi lascio guidare ancora un po’ da vie, viuzze, strade e piazze della parte vecchia della cittadina. La invidio un po’ perché può starsene lì a vegliare intorno alla forma squadrata del porto con i suoi palazzi e le sue case, che anche sotto un cielo di nuvoloni grigi, riescono a far brillare il granito rosa delle facciate e i colori accesi delle finestre. Ogni tanto anche qui sbuca qualche casa medievale con l’intonaco color crema striato dalle solite forme irregolari delle travi di legno. Per pranzo finalmente assaggio la sospirata salsiccia bretone da Au bistrot Gourmand, dopodiché direi che è ora di partire. Paimpol case

Torno in zona Beauport seguendo le indicazioni della padrona di casa di Maison Saint Michel. Prima di salutarci ha preso la carta nautica e mi ha fatto vedere che oltre l’abbazia inizia il Circuito della Route des Falaises, il tratto di costa panoramico tra Paimpol e Saint Brieuc.

Seguire le indicazioni della route è una vera e propria caccia al tesoro a tappe, il divertimento sta nel fare dentro e fuori dall’entroterra per sinuose e strette stradine di campagna. Il paesaggio alterna prati verdi e campi, a tratti di fitta e robusta brughiera, indizio che di lì a poco la strada devia d’improvviso verso l’oceano e la vista si apre su un punto panoramico a strapiombo sulla distesa d’acqua blu. Qui i terreni inaspettatamente esplodono in falesie ricoperte di arbusti verdi e fiori gialli che corrono giù a picco sull’oceano. Riesco a concedermi solo tre tappe. Il percorso è lungo più di cinquanta chilometri e fatto bene credo richieda una giornata intera, peccato averlo scoperto solo oggi!

Route des faleises

L’ultima tappa del viaggio è Bécherel, la piccola città del libro. Ci arrivo nel tardo pomeriggio, il paese è deserto e il cielo minaccia pioggia. Nonostante l’altissima concentrazione di librerie, l’atmosfera medievale e la vista sulle colline dell’entroterra bretone, il luogo mi delude un po’.

Qui si respira profumo di carta stampata per strada e i negozi sono labirinti stipati di libri di qualsiasi tipo. Qualcosa però non mi convince, ha l’aria di essere una vetrina vintage costruita ad hoc per attrarre turisti e appassionati di compravendita di libri usati.

Ma visto che si tratta di una questione libraria, la missione mi pare più che nobile, e va approfondita, vorrei saperne di più. Entro in un paio di librerie e chiedo se hanno un opuscolo o un libro sulla storia del paese, su come è nata quest’idea di creare, in un borgo medievale in mezzo al nulla, tutto questo traffico di libri tra bancarelle e librerie. Niente non trovo nulla, ma mi riprometto di cercare la voce “Bécherel” nell’enciclopedia anni settanta dei miei genitori. Se questo posto non è un’operazione di markenting territoriale degli ultimi anni, sicuramente lì troverò quel che cerco. route des faleises 2

In serata arrivo a Cesson-Sévigné. L’impatto con la vita di città è un po’ difficoltoso. Il Brit Hotel Rennes Atalante Beaulieu si trova nel bel mezzo di una zona commerciale e trasuda di quella piatta compostezza ed efficienza indispensabile per chi viaggia per lavoro.

Cerco di non perdermi d’animo e mi preparo per uscire e andare a cena a Rennes. Purtroppo riesco soltanto a complicare le cose. Su Tripadvisor avevo trovato un ristorante carino, ma parcheggiare si rivela impossibile. Finisce che arrivo troppo tardi e la cucina ha chiuso alle ventuno, anche se mezzo locale è ancora pieno. Rientro verso l’albergo e rivaluto subito la zona commerciale, se non ci fosse stato Mc Donald sarei andata a letto senza cena.

Cesson-Sévigné, 2 maggio 2019

Ed eccomi in aeroporto a Nantes, fra meno di un’ora si parte. Ho appena riconsegnato la White Polo, l’operazione è stata talmente veloce che è sembrata uno strappo. Ora quasi mi manca, se potessi andrei a riprenderla e le direi “portami ancora un po’ in giro per la Bretagna”. Insieme abbiamo fatto più di milleduecento chilometri e ne rifarei subito altrettanti. white Polo e La Sere

Il pensiero del rientro ora non mi preoccupa, questo on the road in Bretagna è stato un tale rifornimento di libertà, scoperta e meraviglia che spero mi tenga compagnia per un po’.

Non ho la minima idea di come farò a ricomporlo a puntate sul blog. E’ una collezione di giornate così intense che non riesco a prefigurarmele impacchettate e pubblicate in versione web. Ma non devo dimenticare che la magia della scrittura sta soprattutto nel “lo scopriremo solo scrivendo“.

Aeroporto di Nantes, 3 maggio 2019

I velieri degli islandesi erano di ritorno. Due il secondo giorno, quattro due giorni dopo, e poi dodici la settimana seguente. E con essi tornava la gioia nel paese, le mogli e le madri festeggiavano. C’era festa anche nelle osterie, dove le belle ragazze di Paimpol servivano da bere ai pescatori.

Da Pescatore d’Islanda di Pierre Loti

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Viaggio in Bretagna: da Paimpol a Bécherel passando per la Route des falaisesultima modifica: 2019-07-03T20:29:58+02:00da lesenedelase
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