Viaggio in Bretagna: tappa in Normandia per Mont Saint Michel

Da pochi giorni ho messo piede in Bretagna e già sono pronta a tradirla. Per scoprire la magia della baia di Mont Saint Michel bisogna oltre passare il confine con la Normandia.

Mont Saint Michel 1

Da Saint-Méloir-des-Ondes il navigatore stima un percorso di circa cinquanta chilometri, che si rivelano non poi così male: si tratta di inseguire strade che costeggiano l’oceano o attraversano paesini di casette di pietra appoggiati sulle morbide onde della campagna.

E quando un immenso prato verde si mette a correre incontro ad un orizzonte dai contorni confusi, ecco comparire la sagoma di Mont Saint Michel. Il navigatore dice che è questione di pochi chilometri, ma lui è già lì fiero come la punta di una freccia rivolta verso il cielo.

Tutto inizia a piegarsi al vento o viene offuscato dal cielo grigiastro, tutto tranne il Monte: l’unica presenza netta, solida e definita, piantata in una melma di sabbia annacquata. Ha robuste mura grigie e una scintillante punta dorata, ha la ferma saggezza di chi è abituato a resistere in un nulla inconsistente agli assalti dell’uomo, a incursioni del mare e provocazioni del cielo.

Mont Saint Michel panorama

Il modesto viavai di navette fa avanti e indietro dal parcheggio, a piedi dicono ci si arrivi in quaranta minuti. Il cielo promette solo raffiche di vento e qualche scroscio d’acqua, ma decido di incamminarmi. Arrivare a Mont Saint Michel in autobus, significa perdersi almeno metà dell’esperienza!

Uno sgomitare di nuvole tenta il gioco di prestigio di far sparire il Monte, ma alla fine ad avere la meglio è lo sfondo blu. Nel cammino il passo può procedere sicuro, c’è una passerella che porta ai bastioni del Monte, non ci si deve più preoccupare di sprofondare in un terreno che da selvaggio prato verde diventa melma.

Oltre Mont Saint Michel si apre un incalcolabile spazio sgombro, i contorni si sciolgono, si intravede un isolotto e la costa normanna, ma l’unico che non si fa vedere è l’oceano. E’ talmente lontano da far apparire folle l’idea che l’acqua possa arrivare sin qui. Verrebbe voglia di andare a chiamarlo e chiedergli se è vero che lui può trasformare in isola il Monte che sorge in una palude.

Mont Saint Michel 3

Il senso quasi mistico del vento inibisce movimenti e sovrasta voci, ma si spezza improvvisamente sulla soglia delle mura strette alla base del Monte.

Noi pellegrini che lungo il cammino eravamo dispersi, qui torniamo ad essere turisti agitati e stipati in una strada stretta invasa da odori dolciastri, di fritto e di griglia. Ora la sagoma del Monte è solo un cimelio che si presta a gadget e oggetti di qualsiasi tipo. Sembra di essere in un finto paesaggio medievale allestito per un parco divertimenti.

Per ritrovare il piacevole smarrimento di spazi che sfuggono alla pochezza della dimensione umana, bisogna salire in cima, affacciarsi alle terrazze dell’Abbazia e provare a spingere lo sguardo poco oltre le mura. Ora sono formichine le persone in cammino verso il Monte. Mont Saint Michel giardini

Di nuovo imperversa il vento, non resta che entrare nella chiesa e lasciarsi avvolgere dal vertiginoso slancio delle colonne chiare di pietra grezza e dalla lieve luce filtrata dalle vetrate. Qui torna, prepotente e soave, la dimensione del pellegrinaggio: è un invito a fermarmi.

Cinque o sei preti stanno concelebrando e di fronte all’altare, inginocchiate, ci sono delle novizie con il capo coperto da una morbida e lucida stoffa bianca. Allo scambio della pace è commuovente farsi stringere le mani da una di loro e leggere nei suoi occhi la gioia e la forza della Fede.

Uscendo nel chiostro resto abbagliata dal verde brillante del prato, seguo il percorso che guida verso l’uscita, dove in realtà inizia un sovrapporsi di un numero imprecisato di stanzoni vuoti. Sembra di sprofondare fin sotto terra e invece, dopo il labirinto di scale e saloni, un portone si apre sui giardini che circondano la costruzione poco sopra le mura. Mont Saint Michel 2

Mont Saint Michel più che una visita è un viaggio in un mondo a sé. L’invasione dei turisti non riesce a scalfire le sollecitazioni che questo luogo può infondere in un percorso di fede. E non è difficile immaginare quante storie e leggende possa custodire, altro elemento che contribuisce a renderlo ancor più unico.

Saint-Méloir-des-Ondes, 27 aprile 2019

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Viaggio in Bretagna: tappa in Normandia per Mont Saint Michelultima modifica: 2019-05-21T22:10:42+02:00da lesenedelase
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