Le sere nere della Sere

La fantascienza secondo Isaac Asimov

Nel mio peregrinare tra la carta stampata quest’estate ho incontrato Isaac Asimov con il titolo Le migliori opere di fantascienza. Si tratta della raccolta dei migliori 28 racconti di fantascienza considerati tali dallo stesso Asimov, noto scrittore e scienziato statunitense, di origini sovietiche scomparso nel 1993.

La genialità narrativa di Asimov secondo me sta nell’infilare tocchi di fantascienza in una normale storia di vita quotidiana. Nei suoi racconti non sempre è l’elemento fantascientifico ad essere al centro della scena. Per la signora Hanshaw di “Una così bella giornata” è normale utilizzare una Porta per il teletrasporto, così come per noi far partire un giro di lavatrice.

Prima di lanciarmi in questa lettura ero certa che avrei sorriso leggendo di questioni di scienza o fantascienza che ormai non ha più senso porsi. Viviamo nell’era della tecnologia touch & wireless e della comunicazione 2.0 perennemente in evoluzione, sicuramente oggi abbiamo una facile risposta agli interrogativi che ci si poneva negli anni ’50.

Mi sbagliavo. In questa raccolta non c’è un racconto che non possa essere di grande attualità ed interesse per appassionati di fantascienza, scienza e tecnologia. E non mi riferisco ad un interesse storico, ma a racconti che potrebbero essere materiale di un autore contemporaneo

Così Multivac è un mega cervellone che raccoglie ed elabora informazioni su opinioni e comportamenti umani. Viene utilizzato dal governo per prevenire crimini o per individuare un ristretto gruppo di elettori, considerati rappresentativi dell’intera popolazione, che hanno il compito di decidere le sorti politiche di un Paese.

Il cronoscopio invece altro non è che una sorta di macchina fotografica o cannocchiale da utilizzare per guardare nel passato. E’ un po’ come affacciarsi da una finestra aperta sulla scena di un evento del passato.

In “Sognare è una faccenda privata”, il signor Jesse Weill della Anonima Sogni ricorda molto Di Caprio nel film Inception. Il racconto è incentrato su un’ipotetico futuro in cui al mondo sono ormai pochi a sognare spontaneamente. Una società di questo tipo è terreno fertile per case produttrici di sogni e sognatori professionisti

Ci si imbatte poi in insegnanti sostituiti da tutorial, macchinari in grado di leggere l’inconscio umano, virus extra terresti che rosicchiano sofisticati computer mandandoli in tilt  e altre interessanti scoperte di cui Asimov si serve, senza il bisogno di creare agguerriti scenari apocalittici, per un’eccellente analisi dell’umano privilegiando sempre uno sguardo squisitamente ironico.

Nei prossimi giorni dovrò fare un salto in biblioteca per restituire il libro. Si tratta di una delle sole due copie di cui dispone il sistema della Rete Bibliotecaria Bergamasca. Pubblicato nel 1987 all’interno della collana dei “Classici della fantascienza” dell’editrice Nord, il libro è ad oggi per il mondo dell’editoria fuori catalogo. Peccato.

© Riproduzione riservata – Immagini da Pixabay

La fantascienza secondo Isaac Asimovultima modifica: 2016-09-01T21:58:21+02:00da
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