L’inverno appena trascorso è stato quello in cui mi sono annoiata meno, ho dato più spazio ad interessi ed attività in cui volevo sperimentarmi. Mi sento più ricca e soddisfatta di quanto mi aspettassi.
Ho scritto molto, ho fatto un corso di teatro, ho seguito la stagione di prosa del Teatro Donizetti e ho scoperto nuove letture. Ad un certo punto all’improvviso mi è sembrato di vedere tutto più luminoso e caldo, è arrivata la bella stagione e ho sentito il bisogno di uscire dal quadrilatero.
Per me il periodo invernale inizia a ottobre: quando ormai la ripresa lavorativa è avviata, le giornate si sono accorciate ed è tempo di iniziare quelle attività extra che rendono la stagione meno grigia.
Termina a marzo/aprile: quando le giornate iniziano ad allungarsi, alcune attività invernali sfumano e si comincia a pensare alle prossime vacanze. L’inverno, per quanto piacevole, è come un tunnel da intraprendere, un po’ alla cieca e in apnea, sperando che arrivi presto la bella stagione con il suo clima favorevole e un po’ di voglia di alleggerire.
Tra i libri che ho letto e recensito per il Premio Bergamo spesso mi torna in mente Un bene al mondo di Andrea Bajani. Penso a quel paese fatto di pochi luoghi e poche strade in cui il bambino si muove, quasi senza la speranza di andare oltre quelle quattro vie. Quello è il quadrilatero di cui parlo.
Nella ripetitività con cui il bambino si muove nel paese – seppur scoprendone a mano a mano ogni pezzettino come fosse nuovo – ho visto me stessa, soprattutto d’inverno, che passo la maggior parte del tempo nel mio quadrilatero. Anche se tutti i giorni per raggiungere il luogo di lavoro devo fare parecchi chilometri, il mio quadrilatero è più allargato ma c’è, ha sempre la stessa forma, gli stessi solchi che ogni giorno lascio sulle stesse strade.
Una volta spezzato questo perimetro – che non è solo un luogo fisico ma anche uno stato mentale – anche solo per qualche ora, ho sentito profumo di nuovo: ha iniziato a venirmi qualche nuova idea – come quella di un viaggio – ho pensato a nuovi spunti di lettura, sono andata alla ricerca di quel che succede in città, insomma, mi sono rimessa in moto.
Aspetto sempre come un nuovo inizio il caldo e la lunga luce della primavera, ma quando arriva mi sento un po’ spiazzata, come se fossi impreparata. Ed è lì che ho bisogno di introdurre qualcosa di nuovo, e per farlo ho capito che devo uscire dal quadrilatero.
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