Un giorno da pendolare tra le Cinque Terre

Levanto è una delle vie d’accesso alle Cinque Terre, raggiungerle in treno è talmente semplice che mi sono messa in testa di fare la pendolare visitandole tutte e cinque in un giorno. Una sfida interessante in un sabato di ottobre in cui non sembrano prese d’assalto e in epoca di Covid non c’è passatempo più spensierato di dedicare tutte le ore di luce all’aria aperta tra casette color pastello, orti e minuscoli porti di mare. Vernazza

Le Cinque Terre sono Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, cinque villaggi incastrati tra montagna e mare distribuiti lungo i circa quaranta chilometri di terra che uniscono Levanto a La Spezia. Ogni paese corrisponde ad una delle cinque fermate della ferrovia che collega le due città. Il mezzo migliore per girarsele tutte in un giorno è decisamente il treno, l’ideale per esplorarle a fondo in versione viandante è invece studiarsi un percorso di trekking tra i sentieri che le collegano, attaccandoci varianti nell’entroterra o proseguendo fino a Portovenere.

Le Cinque Terre in un giorno capitano una mattina in cui parto a rilento, sarà l’effetto relax del mare di ieri a Levanto o l’aver scoperto dopo sei mesi di smart working che non ho più voglia di correre, mi alzo alle 7 ma non salgo su un treno per La Spezia prima delle 10. E dico La Spezia perché, attratta dal fascino di un viaggio in treno vista mare, decido di non scendere subito a Monterosso e iniziare da lì, no le Cinque Terre prima voglio guardarle sfilare una dopo l’altra fuori dal finestrino. Idea poco geniale perché il percorso è per buona parte in galleria. Riomaggiore porto

Inizio la mia spedizione in tarda mattinata da Riomaggiore e termino verso l’ora di cena a Monterosso a Mare. Farsi un’idea di tutte e cinque in un giorno non è una missione impossibile, bisogna però dosare i tempi, soprattutto se si vuole cogliere il fermento giornaliero e fotografarle prima del tramonto.

Per spezzare i ritmi il treno non è d’aiuto, tra una stazione e l’altra il viaggio dura pochi minuti e i paesi bisogna andare a cercarli e scoprirli a piedi. È un continuo sali scendi di scalette, vicoli e punti panoramici. Ogni tappa richiederebbe almeno un paio d’ore e il ritmo discontinuo dello spostamento veloce del treno contrasta ogni volta, in ogni terra con un piccolo mondo che vive un tempo a sé stante.

Nei paesi incontro non solo turisti ma anche chi ci abita e lavora, tra i vicoli e le strade ci sono indizi di faccende e abitudini: soffritti, panni stesi, una signora che lavora a maglia, un portone con addobbi autunnali, due operai che al lavoro su un tetto, un agente immobiliare che illustra i punti strategici del paese ad una ragazza con il trolley. In piazza si attraversano i discorsi di chi si lamenta del sindaco o fa previsioni su come cambierà il tempo nei prossimi giorni e due bambini tirano pallonate contro il muro della chiesa. Ovunque ci sono orti che si mescolano con le vie del paese e lo impreziosiscono con silenziosi profumi di ortaggi e agrumi, con i colori dei fiori, le forme dei fichi d’india e delle zucche. case e orti cinque Terre Manarola

Le Cinque Terre in un giorno sono una continua tentazione tra il restare e il proseguire, e che non è facile dosare i tempi me lo ricorda la batteria della macchina fotografica, già a Corniglia – nel mio tour la terza terra di cinque – inizia a lampeggiare.

Mi sono persa guardando la forma ad uncino del grappolo di case di Vernazza che si affacciano sul mare. A Corniglia, l’unica terra costruita interamente in cima ad un colle a picco sul mare, tra i vicoli stretti e scuri si aprono fessure alte e strette con inaspettate viste sul verde degli orti o sul blu dell’acqua salata. A Manarola un fiumiciattolo scava il suo corso tra gli scantinati e tra due case ho trovato incastrata e ancora intatta la ruota di legno di un vecchio mulino. Riomaggiore man mano che da monte si scende verso il porticciolo diventa un formicaio su più livelli di vicoli e scale che si chiudono su se stessi a labirinto, tagliati trasversalmente da un lungo tunnel pedonale che porta alla stazione del treno. Monterosso è l’unica che si concede ampie spiagge ma nasconde il centro abitato, come spesso succede in Liguria, dietro il viadotto dei binari della ferrovia. Cinque Terre particolare pianta limone

Viste così in un giorno da pendolare le Cinque Terre è facile confonderle, tutte hanno gruppi di casette multicolor semplici come quelle del presepio e delicatamente ammassate tra mare, scogli e montagna. Tutte sono abbracciate da un verde abbondante e sapientemente addomesticato in orti e frutteti.  Tutte hanno uno sguardo verso il blu di un mare che in contrasto allo spazio ristretto del paese sembra infinito. Tutte incuriosiscono e attraggono visitatori dal mondo intero ma nessuna ha venduto la propria anima per trasformarsi in una bomboniera per turisti. Ne sono prova gli abitanti con cui ci si mescola per strada e l’orgoglio con cui si sfoggia la capacità di rendere vivo ogni angolo di verde con frutteti e orti.

Levanto, 10 ottobre 2020

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

Un giorno da pendolare tra le Cinque Terreultima modifica: 2020-10-23T22:54:31+02:00da lesenedelase
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