Mi hanno detto scrivi che poi passa

Oggi inizio a scrivere di me su questo quaderno blu. Non riesco a togliermi dalla testa Davide che alza la voce con me in ufficio e poi se ne va. Continuo a pensarci.   scrivi che poi ti passa 2

Mi chiamo Lidia, ho trentadue anni e lavoro alla SysteMax, vendiamo software gestionali per le aziende. Ci lavoro da dieci anni, sempre nello stesso ufficio, sempre con gli stessi colleghi. Sempre con quel pallone gonfiato di Davide. Però così non è proprio scrivere di me su un diario. Queste cose il mio diario dovrebbe saperle già.

Mi hanno detto scrivi e vedrai che ti passa. Ma cosa scrivo? È dalle scuole medie che non compro un quaderno per scrivere un diario. E soprattutto … È dalle scuole medie che non mi arrabbio così, perché una rabbia tale me la faceva venire solo mio fratello. Con lui mi arrabbiavo non perché stavamo litigando, ma per come si litigava. Cristian … è di quelle persone che se gli fai notare che ha sbagliato, si difende costruendo labirinti logici in cui … nel giro di due frasi ti ha già portato lontano dalla questione per cui si sta litigando.

E insomma … Questo portarmi altrove mi fa parecchio arrabbiare. Così è successo con Davide. Mi fa sentire stupida. E io stupida non sono, perché … Le litigate con Cristian mi hanno resa abile a recuperare subito tutti i pezzi del discorso, rimetterli in ordine e restituirli al mittente. Ma mi sento stupida perché lo faccio con rabbia. E invece vorrei farlo con due colpi di spada come fa chi tira di scherma. Zac, tac e ti ho fatto fuori.

È passata una settimana da quando … Davide ha alzato la voce e io continuo a pensarci. Ma non penso a lui, penso a me che urlo e lui che mi fa un sorriso di sfida e mi lascia lì sola con il mio monologo perfetto e logico ma urlato a nessuno e a tutti. Sì esatto perché, fino a quando ha parlato Davide, tutti hanno erano lì e non hanno detto né fatto niente. Poi … Quando è venuto il mio turno, anzi me lo sono presa il mio turno, … Tutti si sono ritirati come le acque di una marea ognuno nel proprio ufficio. E io sono rimasta lì ad urlare nel deserto la mia fila logica di parole ad una schiena che in pochi istanti è diventata una porta chiusa.

Quando … Ho provato a raccontarlo ad Elena, non pensavo, ma più o meno ho provato lo stesso senso di giro di spalle e porta chiusa che mi ha rifilato Davide, eppure io so di avere ragione. Ma … Elena non aveva tempo. Del resto quando non sono i suoi problemi lei il tempo non ce l’ha. Comincia a guardarsi in giro. E allora … Io mi agito e invece di ridurre il mio racconto lo allungo e neanche so perché, l’effetto è che più lo allungo più lei si distrae .. A volte persino sbadiglia e sbuffa. Così … Alla fine mi arrendo … E le chiedo qualcosa di lei.

Ma … Questa volta è stato anche peggio. Le ho detto “Ho avuto una discussione in ufficio con Davide” e lei … Ha tirato fuori subito la risposta perfetta: Compra un quaderno e scrivi di come ti senti e poi vedrai che ti passa”. Mi ha detto. Io a questa cosa che scrivi e ti passa non è che ci creda molto. Il solo pensiero di ripensare a quello che è successo per scriverlo, sono sicura che mi fa arrabbiare di nuovo … Mi viene da piangere perché non è servito a niente arrabbiarsi. Se nessuno ti ascolta.

Ecco un’altra cosa che non serve a niente. Dicono che fa bene arrabbiarsi, ti liberi di un peso, butti fuori e poi stai meglio. E’ passata una settimana … Da quando mi sono arrabbiata con Davide e … A me sembra di essere solo depressa e delusa, più che libera. Se penso che ora persino mi vergogno quando entro in ufficio. Avevo ragione io, ma mi sento colpevole quanto lui, anzi più di lui.

Chissà … Forse tu Diario mi capisci, ora che sai anche di Cristian e di Elena. Di Davide devo scrivere qualcosa in più perché almeno tu possa darmi ragione. Ti renderai conto anche tu che … Ho ragione, e anche Davide lo sa, ma non ha voluto darmi la soddisfazione di ascoltare. E così anche Elena. Forse Davide ed Elena in fondo sono uguali: arrivano, ti si mettono di fronte, buttano fuori le loro parole e poi non ti ascoltano. Ora mi metto qui Diario e ti scrivo tutto così poi vedo come mi sento. Vediamo se davvero passa.

A te posso spiegare bene tutto quel che è successo. Con calma e con le parole giuste. Perché scrivere è molto più lento che dire, ma c’è tutto lo spazio che serve. E quasi mi diverto a dare ai miei pensieri le parole giuste. Mi fa sentire compresa. E ora ci provo a scrivere che … Magari ha ragione Elena ed è vero che se scrivo poi mi passa.

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Mi hanno detto scrivi che poi passaultima modifica: 2023-10-25T23:12:34+02:00da lesenedelase
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