In questo ottobre 2021 St.Moritz è il mio riprendere fiato dopo un rientro impegnativo dall’estate e prima dell’arrivo dell’inverno. Cerco aria aperta, luce e natura. Scelgo la montagna, un po’ perché già penso alle camminate nella neve sul Monte Pora e poi so che la presenza solida delle montagne mi dà pace ed energia.
Torno a viaggiare con i mezzi pubblici. Perché la libertà di prendere e andare è anche sedersi su un treno e godersi il paesaggio, e a guidare ci pensa qualcun altro.
E che paesaggio! Ho scelto un’esperienza in cui il pezzo forte é proprio ciò che con il treno si attraversa: è la ferrovia del Bernina, il lucido trenino rosso che da Tirano va a St. Moritz. In due ore raggiunge un’altitudine di quasi tremila metri. Attraversa ponti, gallerie, boschi. Lambisce laghi e fiumi. E corre in paesaggi deserti dove le stazioni sono dei rifugi, le sagome delle montagne spoglie sembrano cartonati di un film western e morbide cime bianche, il Piz Palù e il Piz Bernina, l’enorme massa del ghiacciaio Morteratsch, appaiono d’improvviso come visioni.
È difficile stare seduti e tranquilli, fuori dai finestrini scorre troppa bellezza. Scorre il silenzio di posti remoti in cui ci si sente piccoli viandanti che si affidano alla corsa di un treno e all’immensità di un paesaggio, sotto un cielo perfettamente azzurro e la luce di ottobre che incendia l’artistico multicolor della natura d’autunno.
A St. Moritz mi fermo, il giorno dopo trascorro un’intera giornata a zonzo. Prendo la cremagliera e la funivia di Corviglia fino ai 3057 metri del Piz Nair, poi scendo a camminare nel bosco che da Chantarella riporta in paese, lì proseguo fino alla foresta e al lago di Staz (Lej da Staz).
E di nuovo respiro la libertà di partire la mattina con scarpe da trekking e zaino e non tornare fino a quando il sole non va dietro la montagna. Dissolvermi come un puntino nel paesaggio, tra cime di montagne brulle, boschi giallo-verde e laghi lucidi come specchi. Quando riparto il giorno dopo sono quasi impaziente, non vedo l’ora di essere di nuovo a bordo del trenino rosso, fino a Tirano mi aspettano ancora due ore di silenzio e d’incanto.
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