Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli è un piccolo saggio che intende raccontare la rivoluzione avvenuta nella fisica del XX secolo a chi non si interessa abitualmente di scienza.
La vita sulla Terra non è che un assaggio di cosa può succedere nell’universo.
Con le teorie della relatività generale e della meccanica quantistica la descrizione che la scienza fa del mondo è cambiata in maniera significativa. Certezze che erano fondamentali per la fisica classica, come la forza di gravità di Newton o lo scorrere del tempo ovunque allo stesso modo, si sono rivelate superate. Dal macrocosmo dell’universo, al microcosmo delle particelle elementari si scopre un funzionamento della realtà più articolato di come si pensava.
Il mondo è un pullulare continuo e irrequieto di cose, un venire alla luce e uno sparire continuo di effimere entità.
La Terra non si muove in un contenitore vuoto ma in uno spazio che è esso stesso materia e con le sue forme condiziona il moto delle cose. Così un oggetto che cade non segue l’attrazione di una forza che attira tutto a sé, ma le pieghe dello spazio che ci avvolge, lo spazio in prossimità di una stella come il Sole semplicemente si incurva. Nell’universo ogni elemento, noi compresi, é fatto di particelle minuscole in continuo movimento. Piccoli elementi il cui moto rivela strane verità: gli elettroni non esistono sempre ma solo quando interagiscono con qualcos’altro.
La nuova mappa concettuale della fisica ha fornito le basi della chimica così come la studiamo oggi e intuizioni fondamentali per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Insomma il mondo non è più considerato un contenitore meccanico di forze e di oggetti, anche perché la nostra galassia è un infinitesimo di una immensa realtà relazionale che si fa conoscere più con calcoli di probabilità che con strumenti certi.
Attualmente una teoria compiuta e coerente di come funziona il mondo non c’è. E queste brevi lezioni raccontano una rivoluzione che è soprattutto nuova consapevolezza:
La scienza ci mostra come meglio comprendere il mondo, ma ci indica anche quanto vasto sia ciò che ancora non sappiamo.
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