A Capo di Ponte in cerca delle origini della scrittura

A volte mi chiedo perché scrivo, me lo chiedo non tanto pensando al tempo speso a scrivere, mi incuriosisce individuare il quando: c’è stato un momento esatto in cui ho sentito il desiderio di scrivere? Sicuramente quello più indietro nel tempo che riesco a identificare dev’essere stato a Capo di Ponte (Bs) quasi quarant’anni fa.  Capo di Ponte 1

A Capo di Ponte, in Valle Camonica, c’è il Parco delle Incisioni Rupestri, un sito archeologico di rilievo nazionale, e Patrimonio dell’Unesco, dove su grandi pietre sono stati ritrovati disegni e scritte incisi dai popoli Camuni durante l’età del Ferro.

La visita al Parco è stata una delle prime gite della scuola elementare. Di quel giorno ricordo che con la maestra camminavamo nel bosco in cerca di grandi rocce scure. Purtroppo la memoria non trova molto di più, il ricordo più importante in realtà è l’allarme che si è creato intorno a me per il morso di un cane.

Dopo tanti anni sono tornata a Capo di Ponte alla ricerca di quella scintilla che, sono sicura, le incisioni rupestri hanno acceso nella storia dei miei tentativi di scrittura. Il sito archeologico è nella località Naquane, in un bosco poco sopra il paese che guarda dritto sui prati e campi da cui si alza il Concarena, montagna affascinante per la forma della cima: un incastro di lastre di rocce che ricordano la corona di un re.

Capo di Ponte 2Visitare il Parco è un po’ una caccia al tesoro. All’entrata ti danno una mappa che segnala percorsi colorati che guidano tra le cento rocce numerate su cui si trovano le incisioni. Si cammina tra prato e bosco seguendo sentieri, stradine sterrate e scale di legno e qua e là ci sono paletti che segnalano i massi più importanti del sito.

Le scritte sono su isole di pietra grigia che affiorano dal terreno come dorsi di tartarughe giganti o che, appoggiate alla pendenza della montagna, danno l’idea di essere grandi lavagne e un invito a dare libero sfogo alla creatività scritta.

Sono così lisce che sembra impossibile trovarci già qualcosa di scritto. È più probabile essere lì per un racconto di ciò che l’acqua, il gelo e il muschio di millenni hanno ormai cancellato. Forse le figure riprodotte sui pannelli esplicativi dicono che è rimasto solo qualche segno, e soltanto con grande e guidata immaginazione si può vedere quella che fu la rappresentazione di un guerriero, un cane, un cavallo, una palafitta o un carro.

E invece no, anche l’occhio più scettico, se ben si sintonizza sulle pieghe e sulle striature del grigio su grigio, riesce a trovare questi omini che esultano e combattono con le braccia alzate e corrono a cavallo o a piedi. E quando li vedi vorresti urlare: “ci sono, sono ancora qui, eccoli!”. E trovarli dà il sollievo di una promessa mantenuta e la gioia di una festa. Ricordano un po’ gli omini di Keith Haring.

Ecco questa è la scintilla che fa pensare alla forza della scrittura. La presenza di quei piccoli Camuni in miniatura è un messaggio in bottiglia che arriva fino a noi da un lontano passato. Queste incisioni sono le cartoline, i fumetti, le fotografie che i Camuni hanno voluto lasciarci di sé.

Capo di Ponte 3Sono scolpiti nella pietra ma corrono, saltano, sono sempre in movimento. Guardandoli sembra di vedere il senso vivo e senza tempo dell’arte e della scrittura: qui scrivo quel che sono e quel che per me è importante.

E scriverlo, anzi inciderlo, è testimonianza che ci sono stato, ho vissuto su questa terra e ho voluto lasciare un segno. È un segno che parla di me e del tempo in cui ho vissuto, e parla a te che arrivi fin qui e mi cerchi e trovandomi trovi qualcosa anche di te.

Queste figure ti assomigliano, e somigliano alle tracce che vuoi lasciare anche tu scrivendo. Incidere vuol dire imprimere, imprimendo si lascia un segno, e un segno è un desiderio di memoria. Scrivere è tracciare un percorso che racconta, e raccontare è trattenere per evitare che tutto scorra via con il tempo. Scrivere è trattenere una storia che – pur senza l’ambizione di un tempo lungo millenni – in qualche modo vuoi che resti.

Capo di Ponte (Bs), 25 marzo 2023

 © Riproduzione riservata – foto credit La Sere

A Capo di Ponte in cerca delle origini della scritturaultima modifica: 2023-03-26T21:53:33+02:00da lesenedelase
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