Le ore di Michael Cunningham è un romanzo che racconta le vite di tre donne attraverso i pensieri e le azioni di una giornata di giugno, tre storie unite da un personaggio di Virginia Woolf e dalla sua scrittura.
In quel che sembra un buon giorno, prepararsi al lavoro, ma non cominciarlo ancora veramente. Questo momento racchiude infinite possibilità, intere ore a venire.
New York, anni Novanta, Clarissa Vaughan ha cinquantadue anni e inizia la giornata sapendo che ha dei fiori da comprare e una festa da dare. Richard, il suo amore di quando aveva diciotto anni, è molto debilitato dall’AIDS e oggi riceverà il Carrouters Prize, premio letterario alla carriera. Clarissa, che per lui è Mrs Dalloway – soprannome che si ispira al personaggio creato da Virginia Woolf – trascorrerà la giornata tra fiori, incontri e tutto ciò che può fare per Richard in vista della premiazione e della festa.
Los Angeles, 1949, Laura Brown è una ex bibliotecaria in attesa del secondo figlio ed è la moglie di Dan, uomo bello e di buon cuore che vive con l’entusiasmo di chi è sopravvissuto alla guerra. Nel giorno di compleanno del marito Laura vorrebbe fuggire dai suoi giorni, il suo tempo è dedicato alla casa e al piccolo Richie in attesa che Dan rientri dal lavoro. Trascorrerà la giornata a preparare una perfetta torta di compleanno, riceverà la visita di un’amica e farà una piccola fuga in macchina. E ogni tanto leggerà qualche pagina di Mrs Dalloway.
Pensa che sarebbe potuta entrare in un altro mondo. Avrebbe potuto avere una vita forte e pericolosa come la letteratura stessa.
Richmond, anni Venti, Virginia Woolf sta scrivendo Mrs Dalloway. Leonard, suo marito, ha voluto che si trasferissero lì nella speranza che Virginia potesse stare meglio. Ed effettivamente ad Hogart House lei è libera dal mal di testa e dalle voci e può dedicarsi con più tranquillità alla scrittura. Ma Virginia ha fame di Londra. Trascorrerà la sua giornata a scrivere, a pensare al personaggio di Clarissa Dalloway, riceverà per il tè la sorella Vanessa e tenterà una breve fuga a Londra in treno.
Tre donne attraversano le ore di una giornata assumendosi compiti di cui sono il principio animatore. Impegni di tutti i giorni, o quasi, che le mettono in contatto con se stesse e con mariti, figli, domestici, compagni, amori del passato. In questo fare e nelle piccole direzioni di una giornata, ci saranno il dubbio di aver fallito ed essere prigioniere del presente, la nostalgia del passato e l’impulso che le fa sentire vive.
Virginia Woolf vuole che la sua scrittura corrisponda finalmente alle sue aspettative e teme di non riuscirci. Laura Brown ritrova se stessa nell’eseguire i suoi compiti alla perfezione ma vorrebbe anche pensare di avere infinite altre scelte. Clarissa àncora la sua vitalità alla bellezza delle cose e alle piccole attenzioni di ogni giorno e spera che siano solido contrappeso al pensiero di ciò che sta affrontando Richard.
Si può far diventare un solo giorno di vita di una donna ordinaria materiale sufficiente per un romanzo?
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