Cartolina dalla Svizzera

In diretta da Berna nel bel mezzo di un viaggio di dieci giorni in giro per la Svizzera in treno come terzo post del mese ho pensato ad una cartolina. Non svelerò troppo di questo viaggio perché lo racconterò prossimamente. Da qualche parte ho letto che i viaggi si raccontano quando si torna a casa. screenshot Svizzera

Sono seduta alla consolle di quella che doveva essere una camera singola d’albergo e invece è un monolocale. Stamattina si è riempito della luce dello Spitalaker, un verde e tranquillo quartiere residenziale a nord est della old town.

Sono arrivata ieri e Berna é la tappa di mezzo di un viaggio che mette insieme tre visioni della Svizzera: il lago, la città e la montagna. Nei giorni scorsi ero sul lago di Thun e dopo Berna mi aspettano le montagne di Zermatt, incluso ovviamente lui: il re Cervino.

Della Svizzera mi sta piacendo l’albergo in versione light. Non è prevista la colazione, ma si può chiedere a pagamento un box che lasciano fuori dalla stanza. A disposizione però c’è sempre la macchina del caffè, un cesto di frutta e a Thun anche qualche snack.

Il servizio di reception è minimal. Qui è presente per due/tre ore al giorno, mentre a Thun era un albergo contactless. E poi non viene effettuato, a meno di non richiederlo appositamente, il servizio di riassetto giornaliero della stanza. Questi dettagli mi riavvicinano al mondo degli alberghi, posti che di solito mi stanno stretti.

Non sopporto la sfilata di ospiti semi-sonnambuli “costretti” a fare colazione e tanto meno sapere che ad un orario prestabilito, ogni giorno, qualcuno debba farsi un giro tra le mie cose. Mi mette ansia l’idea che fuori dalla stanza, mentre mi vesto, ci sia qualcuno già pronto a bloccare la porta con l’aspirapolvere. E gli imbalsamati saluti cordiali che devi appiccicarti in faccia ogni volta che entri ed esci dall’albergo? Qui per ora niente di tutto questo, un senso di libertà e di privacy che sto apprezzando molto.

L’unica preoccupazione o sfida di tutti i giorni é gestire le voci di spesa ed in particolare quella relativa al cibo. Purtroppo qui tutto costa parecchio rispetto all’Italia. Finora la mia salvezza sono stati i supermercati, i fast food e i self service dei centri commerciali. Riequilibrare i conti è anche una questione di priorità (tra l’altro sono a dieta!), preferisco rinunciare ad un ristorante e concedermi un museo, un’escursione o semplicemente del tempo in più per stare a zonzo.

E questo viaggio mi sta piacendo proprio perché non faccio altro che vagabondare senza sentirmi un’anima in pena. Esco a metà mattina, cammino e faccio fotografie. Se sono stanca o se il tempo è incerto mi siedo da qualche parte o prendo un bus. Non mi hanno messa in crisi la pioggia di Thun e la Berna un po’ deserta di una domenica di agosto. Tra lago, fiume, castelli, spazi verdi e borghi medievali tanta bellezza mi ha tenuto compagnia.

Il viaggio per me non è riempire una to do list. Viaggiare è aprire la mappa e trovare l’orientamento, è scoprire camminando, pranzare su una panchina, sedermi in una biblioteca a leggere, prendere un bus solo per guardare il paesaggio. Il viaggio è un po’ gioco, un po’ sfida e un po’ sopravvivenza. E resta comunque sempre il miglior tempo speso a conoscere e a godersi se stessi e un posto nuovo.

Berna, Svizzera, 21 agosto 2022

© Riproduzione riservata – foto credit La Sere

Cartolina dalla Svizzeraultima modifica: 2022-08-21T22:50:13+02:00da lesenedelase
Reposta per primo quest’articolo