E anche da Bad Gastein prima o poi si torna a casa

E anche sulla mia fuga d’autunno cala il sipario, è già tempo di salutare Bad Gastein e rimettersi in viaggio verso casa. Del resto una fuga per essere tale non deve durare più di tre giorni, andata e ritorno compresi. Gastein Lodge Bad Gastein

Prima di tutto devo lasciare la stanza con angolo cottura alla Gastein Lodge, vecchia locanda che una sapiente ristrutturazione ha reso accogliente e ben organizzata negli spazi.

Il suo fascino sta nell’impatto con pietra grezza e imposte rosse dell’esterno, a cui si unisce il tocco fashion degli interni che abbinano un verde acceso e lucido con il calore del legno. Niente moquette, posto silenzioso e vista sul bosco attraverso piccole finestre quadrate. In breve il posto ideale per chi come me ama la tranquillità e vuole starsene ben lontano da ritmi e convenzioni sociali del regime alberghiero.

Stanotte ho dormito poco, ieri sera ho decretato ufficialmente perso il telefono che utilizzo in viaggio per fare gran parte delle foto. Una dolorosa perdita perché lì c’erano gli scatti dei miei viaggi degli ultimi due anni, compresi quelli dei giorni appena trascorsi qui. Credo di averlo lasciato nella Chiesa di St Nikolaus, quindi mi sveglio presto, faccio colazione, preparo tutto e torno a cercarlo lì. Purtroppo la persona a cui chiedo – una signora alta, bionda e troppo sbrigativa – ancor prima che le dica cosa ho perso, mi propina un secco: non è stato trovato nulla!

Mi guardo un po’ in giro, torno al banco dove sono stata seduta ieri, ma niente, nessun telefono. Non so che fare, resto seduta cercando di farmi venire in mente qualcosa e nel frattempo inizia la messa, il tempo passa e io devo partire. Così rassegnata, a metà celebrazione – appena mi sento pronta ad attraversare l’aura di disapprovazione generale – mi alzo e me ne vado.

Autoschleuse TauernbahnAlla stazione di Böckstein ci arrivo giusto in tempo, sono le 9.15 e fra cinque minuti parte il treno per Mallnitz. Il pezzo forte del viaggio di ritorno me lo gioco subito: da Böckstein – frazione di Bad Gastein – a Mallnitz non esiste un collegamento stradale ma una galleria di circa dieci chilometri che si può percorrere solo in treno.

Per questo tratto OBB garantisce il collegamento grazie all’Autoschleuse Tauernbahn: da entrambe le stazioni ad ogni ora parte un treno con vagoni che trasportano auto, pullman e moto, mentre guidatori e passeggeri siedono sull’ultima ed unica carrozza adibita al trasporto persone.

Alla lista delle prime volte che si concentrano in questo breve viaggio, si aggiunge quindi anche il primo viaggio in treno con la mia auto. Peccato che tempi e costi (17,00 €) non rendano molto ragionevole ripetere l’esperienza subito, perché mi si è riacceso lo spirito da luna park e neanche scesa sarei già pronta per almeno altri due giri.

Di lì proseguo per Lienz e riprendo la Val Pusteria in direzione Bressanone. Questa strada è – se così si può dire – più monotona rispetto a quella di venerdì. Niente passi, né stretti saliscendi che raggiungono altitudini vertiginose. Le strade sono larghe, deserte e per lo più percorrono tranquille l’ampio fondovalle. Il paesaggio è perennemente sorvegliato da giganti e appuntite vette verdi fino a Lienz, dove d’improvviso si affacciano severe e arzigogolate, le maestose forme grigie delle Dolomiti. Il confine Austria-Italia a Prato alla Drava scivola via quasi senza accorgersene, come se fosse – e di fatto è – semplicemente la fine di una località e l’inizio di un’altra.

BrunicoTra San Candido e Dobbiaco mi rendo conto che fra circa un’ora dovrei essere a Bressanone e con l’ingresso in autostrada verrò di nuovo inghiottita da quel traffico più sostenuto che è perfetta metafora della mia vita di tutti i giorni.

Manca poco quindi al rientro, ma prima di ributtarmi nella mischia mi fermo a Brunico. Qui pranzo scaldata dal sole di inizio autunno ad un tavolo del Caffè Klostereck, in compagnia di zuppa d’orzo e panino speck & formaggio. Termino il diario, spedisco qualche mail disperata alla Gastein Lodge, alla parrocchia di St. Nicolaus e alla polizia di Bad Gastein, nella speranza che ritrovino il mio telefono, e mi predispongo mentalmente al rientro e alla chiusura della bella stagione.

Anche questa volta di Bad Gastein resta la certezza che mi abbia regalato un pieno di bellezza e di energia che illuminerà i prossimi giorni e come sempre non vedo l’ora, una volta a casa, di mettermi al lavoro per raccontare sul blog la mia piccola-grande avventura d’autunno.

Brunico, 14 ottobre 2018

© Riproduzione riservata – Immagini de La Sere

E anche da Bad Gastein prima o poi si torna a casaultima modifica: 2018-11-01T19:57:22+01:00da lesenedelase
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