I nostri luoghi sono uno specchio

Pasqua per me vuol dire tornare in Val di Ledro a godermi, in famiglia, la prima pausa dell’anno dall’Epifania. E se l’obiettivo è non avere pensieri i nostri luoghi sono perfetti. Ma non è proprio così, perché quei luoghi che dico miei sono anche uno specchio.   Ledro luoghi specchio

Mio padre non manca di ricordarci Voi siete fortunate perché avete la Val di Ledro! Ha senza dubbio ragione. Eppure io sono capace di mettere in dubbio anche questo benefit che mi arriva senza alcuno sforzo: questo luogo posso considerarlo mio perchè luogo di famiglia da entrambe le stirpi quella del papà e quella della mamma.

E siccome non si è mai sufficientemente grati delle proprie fortune, succede che ogni tanto la mia testa osa pensare che se non avessimo un luogo di famiglia – in Trentino, con il bosco, passeggiate nel verde e un bellissimo lago in cui sguazzo e sto in ammollo d’estate – avrei potuto essere altrove alla ricerca e scoperta di nuova bellezza. E invece sono ancora qui in Val di Ledro.

Oggi facendo due passi in riva al lago mi chiedevo se i luoghi che chiamo miei sono solo questo: una comfort zone bella come un paio di pantofole morbide che mi aspettano quando torno a casa. O forse meglio dire un rifugio dove il tempo non c’è e sono al sicuro dalle insidie dei doveri di tutti i giorni.

Non è così! Un gioco che facevo da piccola e che un po’ faccio ancora funziona così: arrivo qui e osservo, cerco di capire se qualcosa è cambiato. Che c’è di nuovo in Val di Ledro? Potrebbero aver aperto un locale, tracciato un pezzo di ciclabile in più, sistemato la spiaggia. E allora non è vero che torno per la sensazione di un tempo sospeso e di uno stato immutato delle cose.

Del resto il tempo è passato. Non vengo qui da settembre 2022 e in pochi mesi la mia vita non è stata stravolta ma ho comunque fatto un pezzo di strada in più e tornare mi fa anche pensare a cosa ne è stato nel frattempo di me. Mentre ritrovo il blu brillante del lago, vado nel bosco e rifaccio le stesse camminate mi accorgo che alcuni miei pensieri sono cambiati.

A febbraio, al quinto tentativo, ho finalmente passato l’esame di Geometria e algebra lineare e ora, che ho il primo esame sul libretto, con più tranquillità studio per il secondo, pur sapendo che è più impegnativo. Alcune preoccupazioni di lavoro sono svanite, ma ne sono arrivate altre che non immaginavo. E mentre guardo le cime di queste montagne spruzzate di bianco ripenso alle camminate nella neve sul Monte Pora tra dicembre e febbraio. Ci sono stati giorni in cui quella neve era così bella che avrei voluto anche dormirci la notte su quel bianco.

Torno qui e mi riposo sì, ma mi guardo anche allo specchio. Rivedo le fatiche dell’inverno e le piccole conquiste. Ad ottobre sono tornata in Austria nella Valle di Gastein e a gennaio sono stata a Monte Carlo. In mezzo ci sono stati mesi dell’anno che a volte mi sono sembrati solo una serie di cicli di lavoro-weekend, settimane trascorse come infiniti giri di centrifuga. E anche studiare, tra l’appello di gennaio non riuscito e quello finalmente azzeccato di febbraio, mi è parso un concentrato di frustrazione e accanimento. Poi c’è stato il Premio Bergamo, lavoro di lettura e scrittura come sapevo interessante ma molto impegnativo.
Ledro apr23Mi guardo nel breve film di questi questi mesi e riprendo fiato. Come sempre mi ritengo fortunata e soddisfatta. La mia forza è stata la voglia di conoscere, un faro nel tempo dedicato a studiare, camminare, scrivere e leggere e appena possibile in viaggio. E da queste attività non riposo mai neanche qui. Mentre al lavoro quel che è fondamentale per tenermi a galla è il buon proposito di fare ed essere propositiva, tenendo distanti ansia, lamento e pessimismo.

Tutti questi pensieri mi arrivano più nitidi quando mi fermo. Le pause sono occasioni di consapevolezza e rendono di più se avvengono fuori dai luoghi di tutti i giorni e sono avvolte da questi luoghi-certezza che dico miei. Ecco perché la Val di Ledro non è solo comfort zone o rifugio, per me è anche uno specchio in cui rivedo la strada percorsa.

Venendo qui ho ritrovato la spiaggia e l’acqua fresca del lago in cui fra pochi mesi tornerò a nuotare. E intanto è emerso dentro di me ciò che non è esattamente uguale al settembre scorso. Con questi pensieri faccio un esercizio di gratitudine e consapevolezza: la memoria dà pace a quel che è stato faticoso o deludente e può diventare energia e fiducia per quel che verrà.

Ledro (Tn), 9 aprile 2023

© Riproduzione riservata – foto credit La Sere

I nostri luoghi sono uno specchioultima modifica: 2023-04-09T19:18:37+02:00da lesenedelase
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