In cerca di iniziative per nutrire e migliorare la mia scrittura, qualche giorno fa ho partecipato ad un Webinar di Alessandra Perotti sulla scrittura emozionale. Un breve corso su come l’abituarsi a raccontare di noi a noi stessi in forma scritta restituisca elementi di consapevolezza importanti. Con questo seminario ho riscoperto la gioia di riuscire.
Quel che mi piace di Alessandra Perotti è che in un breve intervento – poco più di un’ora – offre anche esercizi che permettono di sperimentare subito e in poco tempo. In questo webinar una delle attività consisteva nel saper individuare una gioia del passato, una del presente e una che ci si aspetta per il futuro.
Non è stato facile trovare in pochi minuti una sola cosa che mi ha dato gioia nel passato. Per fortuna se guardo indietro credo di aver vissuto tante gioie e sul qui e ora la mia mente ha ritrovato ricordi collegati con il periodo attuale. Ho pensato, ad esempio, che è appena cominciata l’estate e ho rivisto i mesi estivi della mia infanzia trascorsi in Val di Ledro tra bosco, lago e la compagnia di cugini, zii e della nonna Pia.
Poi, considerato che stavo esercitando la mia scrittura, mi sono venuti in mente i quasi sette anni di questo blog. E ancora, il viaggio di poche settimane fa mi ha riportata alla gioia che è stata ogni avventura del mio viaggiare da sola. E oltre, pensando che è un periodo di studio, rivedo la gioia di aver superato, a febbraio al quinto tentativo, l’esame di Geometria e Algebra lineare. Ecco che già ho trovato ben più di una gioia di cui far tesoro. Ma c’è di più: queste gioie vengono dal desiderio e dalla soddisfazione di raggiungere o a realizzare qualcosa in cui spero.
Ora mi è più chiaro che la gioia di riuscire è la gioia più grande che porto con me dal passato. Il pensiero di aver conseguito un obiettivo, raggiunto un luogo o essermi goduta un’esperienza mi dà gioia e in questo attingo gran parte dell’entusiasmo e della determinazione che poi sostengono, nel tempo presente, la mia motivazione al fare e il mio essere in movimento verso altre mete.
Per il mio primo viaggio da sola nel 2017 ho scelto la Cornovaglia e quando sono tornata ho avuto subito voglia di organizzare un altro viaggio e di lì a due mesi ero di nuovo in viaggio da sola per Spalato. Così è successo anche per le recensioni dei libri e per il desiderio che ho avuto più volte di riscoprire – ripensando al bosco di Pré della mia infanzia – la montagna e il piacere di stare nel bosco. E questo mi ha portato fino a scoprire l’incomparabile bellezza del Cervino.
Riuscire è realizzare per lo più con le mie forze quell’idea o quell’obiettivo che un giorno nella testa mi si è svelato come un desiderio da concretizzare. Riuscire è gioire di un punto di partenza che è diventato un punto d’arrivo, grazie ad una strada che provando a percorrere si è fatta cammino e in cui, sulla fatica e sulle paure, hanno prevalso la fiducia e il coraggio di tentare.
La gioia di riuscire è qualcosa che mi porta in un luogo ben preciso e per me questo ha lo stesso valore di un viaggio o della scrittura. Tutto ciò che metto in gioco quando cerco di riuscire, ogni volta, mi dà un posto dove stare, una strada da seguire e sa essere una compagnia durante il tragitto.
E quando ci sono un luogo, un cammino e della buona compagnia non può che esserci gioia. Ancor più se si tratta di qualcosa che ha a che fare con la scrittura e con il viaggio, ovvero con quel restare e quel fuggire che provano a portarmi un po’ oltre me stessa pur rimanendo me stessa.
E allora grazie ad Alessandra Perotti per avermi reso più evidente, con l’aiuto di questo webinar e della scrittura, la forza della gioia di riuscire.
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