La ricamatrice di Winchester di Tracy Chevalier è un romanzo ambientato nell’Inghilterra degli anni Trenta che ha come protagonista un’intraprendente donna non sposata.
Non c’era mai stato niente di definito nella sua vita, nessuna direzione chiara da seguire.
A trentotto anni Violet Speedwell lascia Southampton e la casa in cui vive con la madre vedova per trasferirsi da sola a Winchester. Lì trova il coraggio di fare nuove esperienze e di scegliere per la sua vita la direzione che desidera, cercando di non dar peso alle aspettative altrui.
Sa di essere una donna in eccedenza, é una nubile del dopo guerra, appartiene a quelle donne che una società fondata sul matrimonio considera minaccia e tragedia. Inquieta e un po’ insicura non vive però rassegnata, a Southampton trova subito lavoro come dattilografa, la sera esce per andare al ristorante, al cinema o concedersi brevi frequentazioni maschili.
Vivere da sola in una nuova città significa avere più spese ma anche la possibilità di sperimentare nuove situazioni: un breve viaggio da sola, l’amicizia con Arthur il campanaro e l’ammissione all’associazione delle ricamatrici di Winchester.
Un giorno nella cattedrale di Winchester Violet si ferma ad osservare i particolari di un cuscino da preghiera e una ricamatrice le mostra il suo lavoro, con orgoglio dice che i cuscini per poter durare nei secoli devono essere fatti a regola d’arte.
Sono grata alle ricamatrici perché mi hanno offerto la possibilità di lasciare una traccia di me, piccola ma destinata a durare.
Imparando a ricamare Violet entra a far parte di un gruppo in cui trova la stima e l’affetto di nuove amicizie. Anche nei rapporti con i colleghi e la famiglia si fa più decisa: in ufficio ottiene la possibilità di migliorare la propria posizione lavorativa e dalla madre e dal fratello Tom il riconoscimento di quell’indipendenza che la rende distante dal ruolo che avrebbero voluto per lei.
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Questo libro mi piace per: Violet e la determinazione e delicatezza con cui fa nuove esperienze e cerca e segue una sua strada e perché ha come temi la condizione femminile negli anni Trenta, l’amicizia, la libertà, la fiducia nel cambiamento.
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