Le vite potenziali di Francesco Targhetta

Le vite potenziali di Francesco Targhetta è la storia di Alberto, Luciano e Giorgio, tre visioni molto diverse della vita e del mondo che si incrociano là dove tutti e tre spendono gran parte delle energie: Albecom, azienda informatica specializzata nell’e-commerce con sede nell’ex distretto industriale di Marghera. matches-3831871_960_720

Alberto Casagrande, fondatore e amministratore di Albecom, ha trentaquattro anni e vive ancorato alla sua solida chiarezza. Il mix tra spiccata capacità di ottimizzare e precoce senso degli affari lo rende vincente in ogni situazione. Grazie ad una paziente, razionale e perenne dedizione al lavoro è certo di avere la situazione sotto controllo, anche quando intorno a lui la tendenza alla fuga inizia ad essere un dato endemico.

La sua energia era sempre stata una dimostrazione sufficiente di come dovrebbe funzionare la vita. Sapeva che non tutti ricevevano in sorte quella carica, ma confidava nel talento imitativo di cui da sempre sono dotati gli animi deboli.

Luciano Foresti, programmatore numero uno di Albecom, è stato reclutato direttamente da Alberto in nome di una passione da smanettoni in ambito tecnologico condivisa sin dalle scuole superiori. Consapevole di lavorare troppo, sul lavoro è infallibile ma nei rapporti sociali è schivo, poco sicuro di sé e si sente invisibile, risuona in lui un vuoto assordante che non riesce a riempire come vorrebbe.

Luciano, dietro le quinte, in sgabuzzino, nella sala macchine, nei recessi, ci stava bene, mica si lamentava, e solo lo feriva, ecco, non poter mai rendere felice nessuno: una ragazza non ce l’aveva mai avuta, ma era il suo segreto, lo custodiva senza troppo tormento, senza il tormento che tutto sembrava condannare uno come lui a dover patire.

A completare la triade è Giorgio De Lazzari, detto GDL, il pre-sales di Albecom. Profilo commerciale dell’azienda, ha un moto fiero nelle proprie menzogne, sa che lo rendono artefice del corso degli eventi. Vive in uno stato di perenne eccitazione alimentato dall’insaziabile bisogno di tenere sempre alta l’euforia. A solleticarlo più di ogni altra cosa sono nuove sfide, input perfetto per raccogliere continue conferme di essere il migliore.

abstract-21883_960_720Albecom è il gioco in cui ognuno dei tre sa giocare bene le sue carte: Giorgio viene mandato in giro per l’Europa a chiudere le trattative con i clienti, Alberto finalizza l’azione mettendo a punto gli aspetti contrattuali, e poi c’è Luciano il mastro programmatore che preserva da qualsiasi minaccia la piena operatività dei sistemi tecnici.

Tutto sembra funzionare finché GDL non si vede sventolare sotto il naso la golosa offerta di reggere il doppio gioco per preparare il terreno ad un’azienda concorrente. E così Alberto ancora non sa che prima o poi si troverà a fare i conti con il tradimento di uno dei pochi dipendenti ambiziosi, gli unici che veramente apprezza perché sanno mettere a frutto l’individualismo per emergere dalla mediocrità.

Gli unici che hanno capito quante vite si debbano vivere per riuscire a stare a galla, e che le vedono sommarsi ogni giorno a quella presente, le loro vite potenziali.

Le vite potenziali è tra i cinque finalisti dell’edizione 2019 del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo.

© Riproduzione riservata – Immagini da Pixabay

Le vite potenziali di Francesco Targhettaultima modifica: 2019-02-20T00:02:33+01:00da lesenedelase
Reposta per primo quest’articolo