L’altruismo letterario di Lorenza Gentile

Il 2 maggio è uscito Le cose che ci salvano, il nuovo libro di Lorenza Gentile e io mi sono persa la presentazione a Milano, prevista per lo stesso giorno. Ma grazie alla mia testa dura – che quando cerca una cosa non si arrende – ho trovato un’altra data sul lago d’Iseo all’interno della rassegna Libri sul lago. Lì ho scoperto l’altruismo letterario di Lorenza Gentile.   altruismo letterario Lorenza Gentile

A marzo, gli incontri con gli autori del Premio Bergamo mi hanno fatto riscoprire la ricchezza di ascoltare uno scrittore che parla di libri, storie, personaggi e scrittura. Di recente sto guardando su Youtube, in differita, le interviste agli autori di Una storia fantastica, rubrica su lettura e scrittura tenuta da Alessandra Perotti e Laura Di Gianfrancesco.

Uno scrittore che si racconta è un’onda che travolge con la forza della scrittura. Ogni voce conferma il paradosso della scrittura: attività immateriale, fatta di elementi raccontati e inventati in grado di far sentire chi scrive saldo sulla strada che percorre scrivendo.

Scrivere richiede tanto, servono concentrazione, tempo, tecnica e struttura per poi metterci altrettanto: storia, personaggi, stile narrativo. L’esperienza di creazione di un libro viene sempre raccontata come un’esperienza viva e unica, ricca di movimenti e incontri, un mondo a cui approdano personaggi e storie che sembrano già avere un’esistenza da sé e si rivolgono all’autore facendo richieste precise su come essere messi su carta e raccontati.

Scrivere significa essere disposti ad affrontare mille dubbi, un particolare può stravolgere la traccia e imporre di rivedere gran parte di ciò che è già stato scritto. Eppure tutto questo lavoro fatto di tentativi di creazione e revisione fa sentire chi scrive in debito con la scrittura perché riesce a dare certezze ed illuminazioni, riesce appunto ad essere una strada.

Lorenza Gentile volevo incontrarla perché ha scritto Le piccole libertà uno dei migliori libri che ho letto nel 2022 e che considero tra i miei preferiti. L’ho letto due volte nel giro di pochi mesi, l’ho recensito qui e regalato ad un paio di amiche. La storia di Oliva è di resilienza e cambiamento. É un libro intelligente perché semplice, ironico e ricco di piccole sollecitazioni che incoraggiano a non smettere di cercare un maggiore contatto con se stessi, soprattutto quando le aspettative di chi ci circonda o il come stiamo vivendo tengono bloccato quel che siamo.

Oliva, la protagonista del libro, è una trentenne che vive cercando di non creare preoccupazioni nei genitori ed è nella perenne attesa di un contratto a tempo indeterminato; ma accettando l’invito della zia ad andare a Parigi sperimenta piccole libertà, si apre a nuovi scambi e impara ad avere fiducia nel cambiamento.

Lorenza Gentile ha raccontato che molto di ciò che scrive è preso dalle storie e dai sogni di persone che lei stessa conosce o ha incontrato. Nei suoi libri ci sono passioni o desideri rimasti inespressi o limitati da paure e solitudini, che lei attraverso la scrittura vuole salvare. Scrivendo costruisce per i suoi personaggi una storia dove c’è una possibilità di riscattarsi, evolvere, entrare nel cambiamento. In Le cose che ci salvano la protagonista è Gea una ragazza tuttofare che non esce mai dal quartiere in cui vive e trova la sua occasione di salvezza in una vecchia bottega che sta per essere sgomberata e messa in vendita.

Lorenza Gentile è curiosa, ascolta, osserva e interroga la realtà e le storie che incontra, poi con la scrittura crea una storia semplice ma vera e non banale, in cui c’è la fiducia di andare un po’ oltre il dove si è arrivati per trovare uno spazio migliore nel mondo. Una salvezza che, secondo l’autrice, è possibile se ci si apre agli altri e a quel che succede intorno provando ad immaginare e realizzare un progetto comune.

Libri sul lago, Paratico (Bs), 25 maggio 2023

© Riproduzione riservata – foto credit La Sere

L’altruismo letterario di Lorenza Gentileultima modifica: 2023-05-31T23:00:12+02:00da lesenedelase
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