Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlett

Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlett è un romanzo storico su Nelly Boxall, cuoca e domestica di Leonard e Virginia Woolf tra il 1916 e il 1934.

Alicia Giménez-Bartlett attratta dalla contraddizione tra gli ideali di libertà di Virginia Woolf e il difficile rapporto che ebbe con la sua donna di servizio, al punto di mettersi alla ricerca di informazioni su Nelly e decidere di darle voce inventando l’esistenza di un diario in cui la donna racconta in prima persona come visse quel periodo della sua vita.finestra Cornovaglia

Nelly prende servizio a casa Woolf insieme a Lottie Hope. Lottie da subito si lamenta, rimpiange l’orfanotrofio o sogna di sposarsi, Nelly invece è contenta di questo lavoro ed è più prudente su cosa aspettarsi dal futuro. Si sente fortunata rispetto alla sorella: il marito è al fronte e Liz deve provvedere ai due figli da sola.

A quel tempo le prospettive per una ragazza erano sposarsi o trovare lavoro come domestica, e lavorare in casa d’altri aveva il vantaggio di garantire un’indipendenza economica.

Preferisco vivere libera in una stanza d’altri che fare la schiava a casa mia.

I coniugi Woolf vivono tra una casa a Londra e una in campagna e in entrambe le resistenze c’è molto da fare. Nelly oltre alla spesa, cucinare e servire in tavola, deve occuparsi insieme a Lottie del guardaroba e delle pulizie di casa e della stamperia. I padroni in più sono degli intellettuali e, nonostante la guerra, non rinunciano alla vita sociale, anzi amano molto organizzare cene e ospitare amici.

Il malcontento di Lottie presto diventa rivendicazione per ottenere un aumento. Nelly inizialmente non condivide, ridimensiona e cerca di farla ragionare. In casa Woolf godono di una certa libertà, i padroni non si intromettono nell’organizzazione del lavoro, in cucina possono ridere e fare commenti e Nelly ha piena libertà sul menù.

Mi ha detto che al mattino avrebbe chiesto scusa alla signora perché pensava di essere stata troppo maleducata e perché in fondo è vero che i signori sono buoni e ci vogliono bene e sono come la nostra vera famiglia.

Il rapporto tra Nelly e Virginia Woolf non trova mai un punto di equilibrio. Virginia non dà istruzioni sui lavori di casa né sulla cucina. Il mondo delle domestiche suscita in lei al massimo qualche curiosità ma sostanzialmente non la interessa, anzi in alcuni momenti la loro presenza la infastidisce e col tempo si sente addirittura assediata.

Nelly invece è stregata dalla bellezza di Virginia, le è difficile comprendere quello strano essere rapita dai libri e dalla scrittura, in diverse occasioni cerca la sua approvazione ed è preoccupata quando forti crisi depressive la rendono per giorni apatica e malinconica.

La signora Woolf si dice aperta all’ascolto e promette di meditare sulle richieste delle domestiche. Di fatto però non ama essere disturbata, si dimentica e a volte è sprezzante e provocatoria.

Nonostante tutto Nelly resta e continua a fare il suo lavoro al meglio, anche quando Lottie viene mandata servire in un’altra casa. Resistere la rende via via più orgogliosa e sfacciata nel dire ciò che pensa e fare ciò che vuole, ancor di più quando la signora Woolf sembra ormai decisa a liberarsi di lei.

Da un lato era spinta dall’ammirazione che provava per Virginia. Dall’altro, vi era un senso di sfida: <<È possibile che lei sia un’artista e sappia molte cose che io non saprò mai, ma un diario? Un diario posso benissimo scriverlo anch’io>>

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Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlettultima modifica: 2019-12-20T19:12:35+01:00da lesenedelase
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