Viaggio a Bad Gastein: un giro per Bad Hofgastein e Dorfgastein

Il problema di quando sei in montagna è cosa si fa quando piove. Ieri sera qui ha iniziato a piovere e stamattina ci sono dei nuvoloni non molto simpatici. Dorfgastein kneippanlage

E’ il mio ultimo giorno a Bad Gastein e, dando per scontato il bel tempo, l’idea era di gironzolare ancora un po’ a piedi per il paese. Tra le escursioni suggerite dal sito di Gastein ce ne sono un paio interessanti e abbastanza soft, ma ahimè mentre faccio colazione mi rendo conto che il tempo non sembra essere dalla mia.

Così passo in rassegna le opzioni che offre Bad Gastein in caso di pioggia. Mi piacerebbe visitare il Gasteiner Museo, ma in questo periodo è chiuso. Ci sarebbe lo stabilimento termale Felsentherme, ma penso sia una struttura in gran parte all’aperto e in ogni caso mi annoierei a stare 2/3 ore da sola in ammollo, quell’oretta che trascorro a fine giornata alla spa del Bellevue è perfetta.

Assolutamente da visitare sarebbero le Gasteiner Heilstollen, ovvero le Gallerie Curative, ma avrei dovuto informarmi e prenotare almeno un giorno prima. Potrei darmi allo shopping, ma non è tra i miei sport preferiti e in ogni caso la maggior parte dei negozi in questo periodo è chiuso. Così, dato che per il momento ancora non piove, recupero un ombrello (ne ho visto uno ieri in offerta all’ufficio postale) e provo ad andare alla scoperta degli altri paesi della valle di Gastein.

Bad HofgasteinBad Hofgastein, è a meno di dieci chilometri a nord di Bad Gastein, la raggiungo in bus, ma ci si può arrivare anche in treno, oppure dalla strada ciclopedonale a piedi o in bici.

Le poche informazioni che ho di questo paese sono solo due. La prima è che si tratta della località dove fu costruito nel 1830 il primo stabilimento termale della valle di Gastein.

La seconda è che si tratta di un paese antico, è infatti un comune-mercato, ovvero un borgo che nel Medioevo aveva il diritto di tenere un mercato e per ciò gli era riconosciuta una certa importanza.

Bad Hofgastein ha un aspetto decisamente diverso da Bad Gastein. Le costruzioni sono al massimo di due o tre piani, vecchio e nuovo si integrano senza problemi, case e alberghi sono adagiati su un’ampio tappeto di prato verde e si raccolgono intorno alla Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora.

La chiesa si alza verso il cielo fiera delle sue punte e decisa nei suoi colori giallo e bianco. Qui la valle è piuttosto ampia e le montagne creano un movimento piacevole senza essere presenza opprimente. A completare il quadretto di un paesaggio che promette benessere e tranquillità già al primo sguardo, è lo stabilimento termale Alpentherme, un salotto acquatico incastonato nel morbido verde dei prati.

A Bad Hofgastein finalmente trovo un po’ più di vita. Ci sono bar e negozi aperti e addirittura boutique e profumerie dall’aria un po’ chic. Il tranquillo tram tram di chi vive e lavora qui si mescola con qualche turista che fa jogging o parte per un giro in bici. Non c’è un gran movimento ma l’atmosfera qui non ha nulla a che vedere con quel senso di deserto e abbandono che un po’ si respira nell’aria a Bad Gastein. Bad Gastein decadente

Il problema a Bad Gastein non è solo che in questo periodo è bassa stagione, tra i palazzi della Belle Époque c’è una zona decadente, una sorta di tarlo che avvolge parte della cittadina con l’aura di uno splendore che fu.

Se diversi infatti sono gli alberghi ristrutturati con l’intento, ben riuscito, di far rivivere lo stile d’epoca, è pur vero che ad affacciarsi sul ponte dell’Ache e sulla Straubingerplatz c’è anche un gruppo di grandi edifici chiusi e inutilizzati da tempo. Testimoni oscuri che su quella bella vita di inizio secolo, alcuni riflettori si sono spenti e non si sa se e quando si riaccenderanno. A confermare questo tratto di nostalgia disarmante sono le gigantografie di foto storiche che impacchettano il piano terra di queste costruzioni.

A Bad Hofgastein l’istinto mi porta dritto alla cartolibreria LIBRO dove per qualche minuto mi lascio inebriare dal profumo della carta stampata e dai colori di penne, matite e pastelli. Poi faccio due passi per le vie del paese e visito la Chiesa di Nostra Signora.

L’interno ha una composizione di elementi a cui non si può negare qualche minuto di contemplazione. Il gotico slancio verso l’alto è asciutto e dai colori chiari, ma ospita un altare carico d’oro, colori scuri e forme contorte, penso si tratti di barocco austriaco.

Bad Hof Gastein interno chiesa Nostra SignoraPrima di uscire mi fermo ad osservare i due elenchi scolpiti nella pietra con i nomi dei caduti nella prima guerra mondiale, di alcuni c’è anche una foto e al di sopra la scritta Unseren Helden (i nostri eroi).

Anche in Italia è facile imbattersi in monumenti simili, spesso però li ho visti senza guardarli. Ora invece mi fermo. Forse è il libro di Biondillo che impone una riflessione su cosa significa un elenco di persone morte a causa della guerra. Fa effetto anche il fatto che questa volta la pietra commemorativa si trova in Austria, ovvero uno di quei paesi che fu per i nostri nonni un nemico-da-combattere-per-non-farsi-ammazzare.

Eh sì, viaggiare è anche questo, rendersi conto che ogni nazione commemora, come è giusto che sia, i suoi morti, i suoi eroi. Eppure chi l’avrebbe detto, esattamente cento anni fa quando ancora si combatteva la Grande Guerra, che ora non c’è più un confine tra Italia e Austria? Tanto meno forse si immaginava che l’Austria oggi è diventata per noi, per fortuna, un paese che con le sue ricchezze naturali e la sua ospitalità ci permette di vivere un sogno di bellezza e tranquillità.

Bad Hofgastein vistaNel pomeriggio punto dritta a Dorfgastein, il paese che chiude a nord la valle di Gastein. E’ un piccolo borgo dove le case si mescolano a pensioni a conduzione familiare. Ci sono poche persone in giro, per lo più mamme con bambini che sfrecciano in bici, corrono o si fanno portare a spasso in passeggino.

Già perché nel frattempo è sbucato un bellissimo sole che accende il verde dei prati ai piedi delle montagne e la priorità di chi abita qui penso sia viversi la vita all’aria aperta fin dal primo sorso di primavera.

Con lo sguardo seguo in lontananza il corso dei fili e dei sedili fermi della seggiovia che porta al Fulsek. Penso a quella meta che non posso raggiungere, un vero e proprio tesoro della natura: lo Spiegelsee. E’ un lago dove si specchiano il cielo e le montagne. Una lucida lastra d’acqua blu che si è formata in cima a uno di questi monti rubando il posto al solito tetto a punta. L’effetto è quello della polenta quando si prende un po’ di sugo dell’arrosto e con un cucchiaio si schiaccia la punta per fare il laghetto. Gastein

Di lì a poco a consolarmi trovo una piccola oasi. Seguendo le indicazioni di un percorso naturalistico che parte dalla via Alte Straße, esco dal paese in direzione Bad Hofgastein e trovo il Kneippanlage, un laghetto di acqua fredda.

E’ una vasca con bordi di legno, costruita per raccogliere un po’ dell’acqua limpida che scende dalla montagna, dove ci si può sedere, togliere le scarpe e mettere in ammollo i piedi. Ecco un altro paradiso d’acqua che nel suo piccolo riflesso sembra riesca a racchiudere l’immensità di prati e montagne di un’orizzonte infinito.

Bad Gastein, 24 aprile 2018

“Era dunque un’infinità di montagne diverse, cento e mille montagne, con le loro cime da cui discende l’immensa distesa dalle curve appena percettibili, e i picchi a strapiombo nelle gole”.
da Bella e Sebastiano di Cécile Aubry

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Viaggio a Bad Gastein: un giro per Bad Hofgastein e Dorfgasteinultima modifica: 2018-06-01T20:42:43+02:00da lesenedelase
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