Viaggio a Dubrovnik: a Cavtat per una questione di libri e non solo

Oggi ho deciso di tradire Dubrovnik, già di prima mattina so che ho bisogno di una giornata meno calda, meno affollata e senza gradini. Alle nove sono pronta per uscir di casa e prendere, al volo, un bus per Cavtat, che comunque è la Vecchia Ragusa, e quindi sempre di Dubrovnik si tratta!Cavtat

Tra le mille bellezze che ci sono nei dintorni, la scelta è caduta su Cavtat per una questione di libri. La Rough Guide dice che nella Vecchia Ragusa c’è la casa del Rettore dove sono custoditi i libri di Baltazar Bogišić, un avvocato che nell’Ottocento dedicò la sua vita alla promozione della letteratura e della cultura croata. Non sia mai che perda occasione di visitare una biblioteca!

Il viaggio in bus dura circa venti minuti. La strada si allontana da Dubrovnik verso sud est seguendo il litorale in compagnia del blu dell’Adriatico, sul quale galleggiano qua e là isolotti verdi di diverse taglie e misure.

Non si vedono le spiagge, la visuale è coperta da qualche costruzione o da boschi di pini marittimi e cipressi, poi semplicemente la strada si alza di qualche decina di metri dal livello del mare. Ma sono sicura che ogni fermata meriterebbe di essere soppesata con cura solo per un piccolo tributo ad ogni spiaggia: fare un bagno, stendersi al sole a riscaldarsi un po’, asciugarsi e poi via con la successiva.  Cavtat - campanile chiesta San Nicola

In una soltanto non oserei mettere piede ed è quella che personalmente definirei la spiaggia modello-Consonno. Nonostante sia tra le più gettonate su Tripadvisor.

Il vero nome è Kupari Beach, un luogo piuttosto inquietante, che nella classifica si aggiudica ben il secondo posto.

La foto di copertina è di un edificio in evidente stato di abbandono e nella galleria fotografica sfilano altri palazzi con tetti crollati, piastrelle rotte, strutture di ferro divelte e arrugginite. Poi finalmente compare una spiaggia e il mare cristallino, unica rassicurante conferma che siamo in Croazia.

In sostanza a Kupari beach si sta sdraiati al sole con uno sfondo un po’ ingombrante e impegnativo: un complesso di hotel abbandonati. Di nuovo, come quando ho visitato Consonno, fatico ad immedesimarmi in tutti coloro che amano rilassarsi in luoghi così desolanti al punto di farli salire nella vetta delle spiagge più belle di Dubrovnik e dintorni.

Cavtat – come preannunciato dalla Rough – è un paese la cui capacità di ospitare e intrattenere turisti non è per nulla ingenua e si vede. Alberghi, appartamenti, ristoranti e bar certo non mancano, ma nella parte antica in giro non c’è molta gente e finalmente respiro la tranquillità che cercavo. Recupero una mappa del paese e vado in cerca della casa del Rettore (che credo sia l’appellativo croato per indicare il sindaco o un signorotto importante della cittadina).  Cavtat - casa rettore biblioteca Bogisic

La villa è il luogo ideale per uno scrittore in cerca di ispirazione, per metà affaccia sul timido tran tran del paese vecchio dove ci sono un porticciolo, un tratto di lungo mare, un piccolo mercato e dei banchetti che invogliano a qualche escursione. L’altra metà dà su un silenzioso ed assolato cortile e giardino da cui si vede il complesso della chiesa di San Nicola.

All’interno. nelle tre sale visitabili, oltre a cimeli vari e quadri, quel che mi attira è la stanza con i libri, che si può contemplare però solo appoggiando il naso sul vetro che sbarra l’ingresso.

Cavtat - cada rettore biblioteca BogisicPurtroppo non ci sono pannelli o brochure che dicano qualcosa in più. L’unica soddisfazione è poter sfogliare i due giganti tomi in cui sono catalogati uno ad uno in ordine alfabetico – con autore, titolo, editore, anno e paese – le migliaia di libri custoditi qui.

Questa sono certa sia la realizzazione del sogno di qualsiasi lettore: crearsi la propria piccola biblioteca personale con tanto di catalogo accuratamente scritto a mano, in due volumoni, dall’aspetto molto simile a quello dei vecchi registri anagrafici.

Per il resto gran parte del tempo me ne sto in una delle silenziose spiagge di scogli della penisola di Rat a sguazzare nel mare, dormire e leggere all’ombra del bosco di pini marittimi. Non so se sia la forma arrotondata di questo pezzo di terra o la pace che vi regna, ma la sensazione che provo qui è esattamente quella di essere su un’isola.

Prima di rientrare a Dubrovnik salgo in cima alla collina della penisola, dove trovo il solito cimitero vista mare, un must nella Croazia che ho visto sinora, a sovrastarlo c’è la pesante sagoma bianca del mausoleo della famiglia Račić, opera di Ivan MeštrovićCavtat - penisola di Rat

La giornata si conclude con una cena a base di fish burger e pescetti da Barba, un piccolo ma azzeccatissimo fast food di panini e fritti di mare incastrato tra le scale che scendono nella Old Town di Dubrovnik dalla porta nord.

Uno di quei posti per cui la miglior recensione è avere perennemente la coda fuori dalla porta.

Dubrovnik, 23 agosto 2018

But after a time some stragglers returned to the ruins of the sacked city and built another of a simpler sort, which came to be known as Ragusa Vecchia. Now it is called Tsavtat, which is said to be Slavonic version of the word ‘civitas’.” *
In Black lamb and grey falcon. A journey through Yugoslavia di Rebecca West

* Ma dopo un po’ di tempo qualche sopravvissuto fece ritorno alle rovine della città saccheggiata e ne costruì una simile più semplice, che diventò nota come Ragusa Vecchia. Ora è chiamata Tsavtat, che si dice sia la versione Slava della parola ‘civitas‘.

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Viaggio a Dubrovnik: a Cavtat per una questione di libri e non soloultima modifica: 2018-09-20T20:55:54+02:00da lesenedelase
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