Ci sono e non ci sono

Nel bel mezzo di questo 2022, a pochi giorni dal mio rimettermi in viaggio e a poche ore dal primo vero esame di questa nuova e folle impresa universitaria posso dire che ci sono e non ci sono. ci sono e non ci sono

Non ci sono perché ho fatto male i conti e pur avendo dedicato alla studio dosi di tempo e concentrazione ho una preparazione troppo vacillante per affrontare l’esame di algebra e geometria lineare. Non esserci in questa situazione mi demoralizza, tra gli obiettivi del primo anno accademico c’è il riuscire a superare un esame, è un feedback importante per capire se é una strada per me percorribile.

É pur vero che ho scelto una laurea in ingegneria, percorso universitario piuttosto distante dai miei studi. Dovrei ricordarmi che è bene imparare a procedere per gradi. Intanto direi che ci provo, vado a vedere com’è, mi siedo lì e respiro la situazione, affronto quel che riesco e magari mi convinco che provarci già vuol dire un po’ esserci. Devo darmi la speranza che al prossimo appello potrò, se non riuscirci, almeno sentirmi più preparata.

Sono invece contenta di poter dire che finalmente sul fronte lavorativo ci sono. É lì che più volte mi sono chiesta “Ci sono?” e per lungo tempo la risposta é stata “Non ancora!”. Adesso, due anni difficili, la consapevolezza di esserci, di aver ritrovato un po’ di equilibrio, é una grande boccata d’aria. Due anni a reinventarmi un lavoro ad alto contenuto relazionale da gestire in regime pandemia e in smart working. Nel frattempo una radicale riorganizzazione degli spazi aziendali e l’essere trasferita in due nuove sedi. E purtroppo anche dolorosi bastoni tra le ruote e indifferenza di chi credevo vicino e si è dissolto nel nulla.

Per lungo tempo ho avuto la sensazione di attraversare un deserto, tante volte ho pianto prima di accendere il pc e poco dopo averlo spento. Presa da nervoso e delusione ho vagliato alternative assurde, ma ho comunque sempre cercato di andare avanti un pezzettino per volta cercando di intravedere un po’ di fiducia, prima o poi la tempesta passa e la cattiveria altrui posso lasciarmela alle spalle.

Da circa un mese è così, ho ritrovato soddisfazione in quel che faccio e la voglia di fare bene. Adesso la mattina mi alzo e non é solo zavorra la giornata di lavoro che mi aspetta, non ho più quel senso di claustrofobia che mi faceva sentire prigioniera in un posto sbagliato. Ringrazio il Cielo che mi ha dato determinazione e chi mi ha ascoltata e sostenuta, inclusi i nuovi colleghi che hanno saputo accogliermi come se mi aspettassero da sempre. Il lavoro per quanto mi riguarda è in ufficio e lo smart working può essere tremendamente alienante. Insomma le relazioni come sempre fanno la differenza.

E infine dico che ci sono e non ci sono perché è tempo di partire senza portare con me l’angoscia del ritorno. E contano anche le energie fisiche, lo scorso anno proprio in questo periodo i calcoli alla cistifellea iniziavano ad essere insidiosi, una perenne stanchezza e strani dolori si mangiavano l’entusiasmo.

Tra università e lavoro é da St. Moritz, ottobre 2021 che non mi prendo del tempo per viaggiare. Ora per una settimana posso congelare qualsiasi impegno e partire.

Il resto ve lo racconto quando torno o magari vi mando una cartolina.

Bye bye!

© Riproduzione riservata – photo credit di Alexas Fotos da Pixabay

Ci sono e non ci sonoultima modifica: 2022-06-08T22:28:51+02:00da lesenedelase
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