Viaggio a Dubrovnik: la Old Town vista dalle mura e la spiaggia di Sveti Jacov

Oggi la sveglia è suonata presto, non vedo l’ora di mettermi a frugare nella Old Town guardandola dalle mura. Ma prima di tutto una colazione nella formula che preferisco: a casa e in pigiama. Ho preparato il mio piccolo banchetto a base di caffè, yogurt, succo, frutta e torta della signora Maria da gustare all’ombra del pergolato degli Apartment Aurelia.  Dubrovnik - skyline old town

Mentre sono seduta al tavolo esterno, sul più bello compare la signora Maria che mi trascina in casa sua per offrirmi un caffè. Difficile dirle di no: uno perché ho già declinato l’invito di ieri e due perché è più facile accettare che dare spiegazioni.

Lei prepara un caffè alla turca (l’ho bloccata quando voleva tirar fuori anche pane e burro!) e io per ammazzare il tempo raccolgo indizi: questa casa sa un po’ di fumo di sigaretta e sul tavolo c’è un cordless. Secondo me la signora Maria è una di quelle donne che, anche se escono poco, da casa tra telefono e gente che viene e va, sono in grado di gestire un regno. Il nostro dialogo è piuttosto stentato, raffazzoniamo mozziconi di battute su quel che è la nostra vita in termini di cose da fare e relazioni familiari.

Dopo il caffè mi congedo. Le mura oltre ad essere l’escursione per eccellenza per chi visita Dubrovnik, sono un percorso di circa due chilometri tutto sotto il sole e la signora Maria oggi prevede una giornata very hot. Non per niente una vecchia Bradt, che ho trovato in biblioteca, consiglia di metterle in programma la mattina presto. Dubrovnik fontana di Onofrio

Inizio il giro salendo da Porta Pile, e già sotto di me compaiono due pezzi forti: lo Stradun e la fontana di Onofrio. Lo Stradun, via dello struscio a Dubrovnik, a quest’ora può scaldare al sole i suoi lucidi lastroni bianchi e godersi un po’ di pace prima dell’assalto. Fra poco sarà talmente affollato che alle porte della città si creerà la fila per entrare a piedi, un esercito di gente che viene da tutto il mondo continuerà a marciare avanti e indietro fino ad un’ora indefinita della notte.

La fontana non è da meno, si gode i suoi ultimi istanti di tregua, prima che chiunque arrivi in città vi attinga come se si trovasse all’inferno e quella fosse l’unica fonte d’acqua. La fontana di Onofrio nella sua forma tondeggiante e bombata, ha un aspetto un po’ curioso, mi ricorda una zuccheriera o un cofanetto portagioie.

Dalle mura si vede come la Old Town unisca e al tempo stesso spacchi in due metà il paesaggio: una è quella della terra ferma dove la città si aggrappa al monte SRD; l’altra, quella blu, è il mare, che infrange il suo dondolio ondulato alla base delle mura mentre la città vecchia resta lì incurante a farsi bagnare i piedi. Dubrovnik - Mura 2

Quassù – e forse non solo quassù – c’è da impazzire con le foto tra forme, colori e panorami. Case di pietra chiara, vicoli, terrazze, finestre, portoni e giardini sono un quadro a cielo aperto sotto questi tetti di color arancio, un patchwork bucato da cupole, cupolette e torri. Ogni sguardo è uno scorcio e ogni scorcio merita almeno una decina di scatti, se avessi una macchina fotografica a rullino, ne avrei già fatti fuori almeno un paio in pochi minuti.

Ma il percorso di ronda è stretto, ci sta una sola persona e più il tempo passa e più il serpentone si ingrossa e spinge perché la marcia non si arresti. Il mio giro dura circa tre ore, il caldo e tutti quei sali scendi hanno via via rallentato l’entusiasmo del mio passo, e per fortuna, poco prima di scendere in città, mi fermo al Caffé Bar Minčeta, uno dei chioschi che si trovano lungo il tracciato delle mura. Lì tracanno una centrifuga di frutta fresca e penso che ricorderò quel posto come un’oasi nel deserto.

Tornare nello Stradun di mezzogiorno non fa certo stare meglio, é come mettere piede su una graticola affollata. C’è un tale via vai di gente ubriaca di bellezza e di caldo che l’istinto è quello di prendere un’uscita di sicurezza che catapulti direttamente in riva al mare o in un bosco di pini marittimi.

Dubrovnik - le mura 3Così mi sento pronta a fare programmi per il pomeriggio solo dopo aver divorato un panino del panificio Mlinar e trascorso una mezz’oretta all’ombra dei volumi della libreria Algebra.

Lì trovo la versione integrale dei diari di viaggio nei Balcani di Rebecca West. In quel libro c’è il pezzo sulla Dalmazia non ancora tradotto in italiano, compresa Dubrovnik. E poi c’è Bad Gastein, sì quella frase da cui per me è nato un viaggio. Ma quando leggerò mai un libro di più di mille pagine in inglese?

Non contenta del fitness della mattina, nel pomeriggio aggiungo ulteriori due chilometri a piedi sotto il sole, più un’immancabile serie di gradini – che la Lonely Planet quantifica precisamente in centosessantatre – per raggiungere la spiaggia Sveti Jacov, una delle più belle di Dubrovnik. In questo paradiso fatto di mare da acquarello e skyline della città vecchia sullo sfondo, mi sento finalmente al sicuro dalla calura e dalla folla. Non voglio far altro che starmene in ammollo, leggere e prendere il sole fino al tramonto.

Dubrovnik - spiaggia Sveti JacovLa giornata si conclude alla Pizzeria Castro, seduta ad un tavolo da cui mi alzo a fatica. Mi sento un po’ appesantita dal planning inteso di oggi e da una pizza ottima, ma troppo generosa nella dose di formaggio. Coraggio, ho gli ultimi duecento gradini e sarò a casa!

Dubrovnik, 21 agosto 2018

“Tutto tendeva alla difesa in quella città dai bastioni convessi che se ne stava rannicchiata nella sabbia come una tartaruga”.
Da L’Isola di Sándor Márai

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Viaggio a Dubrovnik: la Old Town vista dalle mura e la spiaggia di Sveti Jacovultima modifica: 2018-09-03T22:13:08+02:00da lesenedelase
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